Dopo oltre sette anni di lavoro e di ricerche e dopo un lunghissimo anno di silenziosa scrittura, siamo entusiasti di presentarvi il libro di Massime dal Passato. Una raccolta sterminata di curiosità giuridiche da ogni tempo e luogo, al contempo divertente e sorprendente, pagina dopo pagina, storia dopo storia. Un libro da leggere in ordine e in disordine, con gli amici e da soli, per fare una scorpacciata di vicende curiose, incredibili e verissime.
Provate a fare un tuffo con noi in queste storie, o meglio un volo in mongolfiera. Vi diamo un assaggio di quel che sarà questo incredibile viaggio pubblicando qui la prefazione degli autori.
Benvenuti nell’affascinante e talvolta sconcertante mondo del diritto dimenticato e sconosciuto. Siete pronti a scoprire leggi bizzarre, sentenze assurde, curiosità giuridiche e chicche storiche che vi faranno spalancare gli occhi e scuotere la testa, mormorando: “No, non è possibile”?
Questo libro nasce da un lavoro iniziato anni fa con l’attività di Massime dal Passato, uno sforzo appassionato per dissotterrare dalla polvere dei secoli tutto quel materiale giuridico che oggi ci risulta quasi ridicolo, ma che un tempo era la normalità.
Scavando in questa miniera di anticaglie, e allargando la ricerca alle mirabilia dei nostri tempi, ci siamo imbattuti in casi di ogni tipo: dalla sentenza che assolve la maschera di carnevale fallica veneziana perché “interpretazione artistica”, al regolamento comunale francese che vieta il sorvolo, il decollo e l’atterraggio ai dischi volanti, fino al caso del professore di diritto milanese sequestrato e processato dai suoi stessi studenti all’Università all’indomani del Sessantotto. E che dire del fantomatico titolare di uno studio di proprietà intellettuale in Australia che nel 2001 ha brevettato la ruota?
Ma non siamo qui solo per farvi sorridere (anche se, ammettiamolo, alcune di queste storie sono davvero esilaranti). Molti casi raccolti in questo libro sono finestre sul passato, spaccati di come la società e i costumi siano cambiati nel corso del tempo. Cosa ci dice della condizione femminile una massima del 1936 secondo cui era lecito per il marito leggere la corrispondenza diretta alla moglie (“o erroneamente ritenuta a lei diretta”)? O dei problemi dei colonialisti italiani in Etiopia di fronte alla pratica locale dell’evirazione dei ladri colti in fallo?
Sfogliando queste pagine, vi ritroverete catapultati in un turbinio di epoche e luoghi diversi, dalla Francia post-rivoluzionaria che cambiava costituzioni come calzini, all’America proibizionista che inventava mattoni di uva per produrre vino in casa, fino alle tribolazioni dei giorni nostri con l’intelligenza artificiale. Scoprirete le pene inflitte nell’antico codice azteco, le prime timide leggi a tutela dei lavoratori, e persino le peripezie di quel tale che, dichiarato morto per errore, fu impossibilitato a “tornare in vita” legalmente.
Attraverso queste storie, potrete rivivere le cause più bislacche, come quella intentata da un uomo contro sé stesso per aver bevuto alcolici violando i propri principi religiosi (spoiler: aveva poi chiesto allo stato di pagare i danni a sé stesso, la modica somma di 5 milioni di dollari). O ancora, scoprirete le disavventure di chi ha cercato di piegare la legge ai propri capricci, come il giudice furioso che ha citato in giudizio una lavanderia per aver smarrito un paio di pantaloni, lamentando un danno da 54 milioni di dollari.
E non è tutto: in questo nostro zibaldone vi imbatterete nelle leggi più singolari e improbabili. Da non perdere un regio decreto a firma di Mussolini che dichiarava guerra alle formiche, una legge inglese del 1322 tuttora in vigore che assegna al Sovrano tutti gli storioni nelle acque attorno alle Isole Britanniche, e persino un tentativo del Parlamento dello stato USA dell’Indiana di stabilire per legge che il valore del pi greco fosse uguale a 3.2!
Poi ci sono curiosità da ogni angolo del mondo, come l’Isola dei Fagiani, che cambia sovranità ogni sei mesi, o l’Isola dei Canguri, in Australia, dove è vietato importare api (a meno che non siano liguri).
Ma forse una delle storie più sorprendenti è quella della Pepsi, che per un breve periodo è stata la sesta potenza navale al mondo. Come è possibile, vi chiederete? Beh, dovrete leggere il libro per scoprirlo, ma vi anticipiamo che c’entrano la Guerra Fredda, l’Unione Sovietica e uno scambio commerciale a dir poco insolito.
Per anni abbiamo pubblicato molte di queste storie in pillole sulle nostre pagine social, prima che i social ci venissero perdutamente a noia, e le abbiamo declamate dal vivo in eventi pubblici e privati, una volta persino a un corso di aggiornamento del CSM, ma perlopiù davanti a svariati calici di bollicine a “Il Secco” sui Navigli, circondati dalla scanzonata curiosità di avventori a cui del diritto non importava un fico secco, ma che quasi decidevano di iscriversi a Giurisprudenza (li abbiamo facilmente distolti da questo insano proposito) dopo aver ascoltato le massime con protagonisti aste virili e congressi carnali.
In ogni occasione, ci rendevamo conto che più le vicende si facevano astruse, più il linguaggio era barocco, più c’era interesse e desiderio di ascoltarne un’altra e poi un’altra ancora. Ci siamo perciò armati di santa pazienza e le abbiamo raccolte, aggiungendo anche fatterelli e curiosità dei nostri tempi, non certo avari di sfizioserie (prego vedasi alla voce “L’uomo più litigioso della storia”).
Lo abbiamo fatto ispirandoci nel gusto di assemblare queste bizzarrie a molti che ci hanno preceduto. Uno tra tutti, il magistrato milanese Virgilio Feroci, che un secolo fa aveva pubblicato una serie di libri (Il volto di Astrea, Giustizia e grazia, Le bilance e la spada) che con il nostro condividono la stessa passione per l’aneddotica e i “forse non tutti sanno che…”. E a proposito di personaggi e precursori, il nostro lavoro deve perlomeno un grazie a gente come Gaetano Valeriani, un letterato obliato dalla storia e odiato in vita per quanto astio sprigionava nei confronti di tutti e tutto, incluso il Codice penale e la pizza; all’iperprolifico Paolo Mantegazza, che ci ha regalato pagine di involontaria ilarità; a Carlo D’Addosio e ai suoi divertiti studi sui processi agli animali; al dottor J.B.F. Descuret, il medico che raccontava di come i legislatori tentarono nella storia di curare le passioni umane.
A tutti loro, e a molti altri, abbiamo tributato il doveroso spazio in questa nostra sterminata carrellata di spigolature da sfogliare in ordine e in disordine, in cui il diritto incontra il nonsense, in cui la legge si fa beffa di sé stessa e in cui la storia ci fa dono di perle di saggezza travestite da bagatelle, ma anche motivi di profonda riflessione. Perché in fondo, dietro ogni stravaganza legale, c’è un’istantanea della nostra umanità, con tutte le sue contraddizioni e il suo infinito potenziale comico e tragico.
Sia chiaro, non è una raccolta esaustiva, non potrebbe esserlo. Persino decidere di mettere un punto alla raccolta è stato difficile, perché a furia di compulsare a casaccio Il Monitore dei Tribunali, Giustizia Penale, La Scuola Positiva, Il Foglietto Giudiziario, La Corte d’Assise e compagnia cantante ne scovavamo sempre una in più che non potevano non inserire, o perché ne ricordavamo altre scoperte tanto tempo fa che come avevamo fatto a dimenticarcene. Ci dispiace solo non essere riusciti a ficcarci dentro il pusigno e il vermocane.
Ci sarebbe in realtà materiale per riempirne parecchi altri di libri così. Intanto, ci piacerebbe immaginare questo fare bella mostra di sé nel vostro soggiorno, pronto a essere sfogliato dalle mani dei vostri ospiti più simpatici, guidati dalle vostre dita complici che aprono una pagina a caso per vedere in cosa ci si imbatte. Magari in quella sui notai babilonesi? O quella del tribunale navigante in Polonia? O quella dei dieci giorni che non sono mai esistiti?
Ok, ora basta. Mettetevi comodi, magari con in mano una “tazza del piacere”, come quella che fece scandalo nei tribunali milanesi d’inizio ’900, e preparatevi a levarvi in aria, come se partiste insieme a noi in mongolfiera, per un viaggio nel tempo e nello spazio tra le nostre storie più gustose.
Vi divertirete, certo, ma forse alla fine vi ritroverete anche a pensare: “Meno male che certe cose sono cambiate!”.
O forse vi renderete conto che è anche il nostro presente a essere fin troppo assurdo.
O forse, chissà, rovisterete anche voi tra scartoffie impolverate in cerca della prossima massima dal passato. Perché insomma, il futuro è imprevedibile, ma anche il passato è ignoto e ricco di sorprese.
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