Vi raccontiamo la vicenda dell’Isola dei Fagiani, il più antico condominio di diritto internazionale esistente. Secondo il Trattato di Bayonne del 2 Dicembre 1856, infatti, l’Isola appartiene indivisa a entrambi gli Stati che se ne spartiscono la proprietà ogni sei mesi.
L’Isola dei Fagiani è una faccenda bizzarra. Intanto per il nome, in quanto apparentemente sopra non vi sono mai stati fagiani (pure Victor Hugo se ne lamentò in un viaggio) e il nome deriva invece da qualche errore di traslitterazione di termini antichi. Tanto che l’origine del nome è un argomento molto caldo fra i linguisti, ma noi siamo giuristi e queste cose non ci interessano, a meno che non siano nella rubrica Nomen Omen.
A noi interessa l’Isola dei Fagiani perchè è il più antico condominio di diritto internazionale esistente. Si può pure aggiungere che è stato per molti decenni anche l’ultimo rimasto, prima che nel 2005, con gli accordi di pace che misero fine alla seconda guerra civile sudanese, l’Area di Abyei ha guadagnato questo status (conveniente difficile a dirsi).
Ma non divaghiamo. Lunga 200 metri e larga 40, in mezzo al fiume Bidasoa, fra le cittadine di Hendaye e Irun, l’Isola dei Fagiani da almeno il 1463 è luogo di incontro di alto profilo tra Francia e Spagna: in quell’anno infatti si incontrarono sull’isolotto Luigi IX ed Enrico IV di Castiglia. Nel 1526, poi, là venne rilasciato Francesco I, fatto prigioniero da Carlo V nella battaglia di Pavia, in cambio dei suoi due figli maschi. E così si è andati avanti per quattro secoli.
Probabilmente l’Isola dei Fagiani raggiunse il suo apice nella seconda metà del ‘600. Infatti nel 1659 vi si riunirono i plenipotenziari dei due paesi confinanti per discutere del Trattato dei Pirenei e relativa pace, che avrebbe messo fine a delle ostilità iniziate nell’ambito della Guerra dei Trenta anni nel 1635 e che non si erano mai sopite. Le trattative andarono in porto, arrivando ad un testo di circa 140 articoli. Tutto venne suggellato con un contratto matrimoniale per il quale l’Infanta di Spagna Maria Teresa, possibile erede al trono, figlia del re Filippo IV, avrebbe sposato Luigi XIV. L’incontro fra i due sovrani e l’entrata dell’Infanta in Francia avvenne l’anno seguente, nel 1660, ovviamente sull’Isola dei Fagiani. Abbiamo anche un quadro che rappresenta l’evento, in cui vediamo chiaramente come alla Corte di Madrid ci si vestisse fuori moda.

Altri incontri di alto livello si svolsero fra i due paesi sull’Isola per tutto il ‘700. Arrivati però nel XIX Secolo, ci si accorse che il confine lungo i Pirenei non era chiaramente delimitato. I due paesi dunque chiamarono i loro migliori geografi e si misero a delimitarlo con una serie di Trattati.
Nello specifico a noi interessa il Trattato di Bayonne del 2 Dicembre 1856, il quale dedica tutto l’articolo 27 all’Isola dei Fagiani: infatti sulla base dei “ricordi storici comuni ad entrambe le nazioni (souvenirs historiques communs aux deux Nations)” venne stabilito che l’Isola apparteneva indivisa ad entrambi gli Stati. Era stato costitutito un condominio di diritto internazionale.
Per rendere le cose più pratiche, ma alla fine neppure di molto, venne in seguito deciso che l’Isola sarebbe stata sotto sovranità francese dal Primo Agosto al 31 Gennaio e sotto sovranità spagnola dal Primo Febbraio al 31 Luglio.
Responsabili del governo e dell’autorità di polizia sull’Isola sarebbero stati i vicini comandi navali. Attualmente si tratta del comandante navale di San Sebastian nei Paesi Baschi Spagnoli e del comandante navale della stazione della Bidassoa per la Francia. A entrambi i militari è conferito il titolo di Vicerè. In Francia si è addirittura posto il problema dell’opportunità, come Repubblica, di avere un Vicerè, ma alla fine hanno trovato come risposta che se così si chiama in Spagna, la Francia non può essere da meno. La Grandeur prima di tutto.
Probabilmente vi starete domandando come sono organizzati i poteri giurisdizionali sull’Isola: e con buona ragione, infatti vennero precisati con ulteriore convenzione internazionale del 27 Marzo 1901. Non dovete però preoccuparvi, per evitare che ci sia il rischio di dover applicare queste norme, è proibito mettere piede sull’Isola in qualsiasi modo.
Comunque sia, sebbene la sovranità venga trasferita ogni sei mesi, francesi e spagnoli sono giudicati da tribunali dei rispettivi paesi per crimini commessi sull’Isola (art. 2). Solo criminali di paesi terzi (“Los delincuentes de otra nacionalidad) sono giudicati da tribunali del paese che detiene la sovranità in quel momento (art.3). E se sull’Isola un francese dovesse uccidere uno spagnolo o viceversa? La Convenzione rimane silente.

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