Flagrante, agg.
Fu già addosso a quella / che tremava e che da rossor sorpresa / lasciò cadérsi a rotolon le frutte / dal grembiule; onde’l corpo del delitto / l’ha convinta; ed è già colta in fragranti.
Iniziamo questo viaggio da un’inquadratura bucolica. Siamo al limitare dell’estate, una dea, Diana, stava cogliendo fragole riponendole in cesti di vimini inconsapevole della presenza della ninfa Jale. Quest’ultima ruba una manciata di fragole dal cesto divino, riponendole nel proprio grembiule e rifugiandosi dietro ad un cespuglio per gustarsele. Ma la dea la coglie in fragrante, trasformandola in Fragaria in perpetua memoriam. You don’t mess with Diana.
La storia ci è offerta dal volgarizzamento settecentesco de Le Cose Botaniche del Padre Gesuita Francesco Eulalio Savastano, ad opera di Gian Pietro Bergantini. Una storia di vendetta inflitta per un flagrante crimine punito sul posto, senza necessità di processo.
La flagranza di reato è certamente tra le casistiche più conosciute e chiacchierate nel codice di procedura penale.
Ma da dove deriva questo termine?
Flagrante deriva dal latino FLAGRANTEM, accusativo di FLAGRANS, “ardente, infiammato” ma anche “scandaloso”. All’origine dell’aggettivo italiano, come del latino, il participio presente FLĂGRĀRE, “ardere, risplendere, desiderare”. Qualcosa di così evidente da non poter passare inosservato.
Le radici del termine sono da ricercare nel Proto Indo Europeo *bhleg-ro-, da *bhleg-, “risplendere, bruciare”, avente radice *bhel-, alla base di termini come fiamma, fuoco, e l’inglese fire. In sintesi, la flagranza è la manifestazione inequivocabile di qualcosa, di un avvenimento, di un oggetto.
In giurisprudenza, di un reato colto nell’atto di essere commesso.
Le espressioni flarante crimine o in flagrante delicto trovano riscontro sia nel diritto romano che nel diritto medievale, specialmente per quei reati nei quali fosse più semplice cogliere il colpevole sul misfatto: adulterio, furto, assassinio. Interessante l’equivalente inglese red-handed, che ben descrive il malfattore macchiatosi del sangue delle proprie vittime o, metaforicamente, del proprio reato.
Saltando in avanti nel tempo per sfogliare insieme la Leopoldina, ne troviamo traccia nell’Art. IV circai mandati di arresto e presentazione dei rei:
Relativamente al modo della Cattura, è da avvertirsi, che essendo l’apprensione una citazione, gli Esecutori non potranno impunemente offendere il Reo che fugge, ancorché si tratti di reo colto in Flagrante Delitto. (…) Non saranno giammai scusati dal primo rigore della pena quegli Esecutori che per arrestare qualche Delinquente o Trasgressore trovato in fragrante o contro di cui vegliasse il mandato di cattura, lo feriscono o ammazzano.
I più attenti avranno notato l’oscillazione tra flagrante e fragrante, equivoco già registrato nella citazione del Bergantini da cui siamo partiti per questo viaggio. Non c’è da stupirsi: nel 1700 disgrafie di questo genere, specialmente per i latinismi, erano molto comuni anche nell’ambito del diritto. La norma sarebbe arrivata solo più tardi. E sapete come è riuscito di imporre la forma corretta? Molto semplice: ha valso la ragione dell’etimologia, unica luce di certezza di fronte alle follie dell’uso della lingua.
Attenzione quindi a non prendere flagranza per fragranza: nemmeno il vostro panettiere ve lo perdonerebbe.
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Image credits: The Magi in flagrante delicto. Book of hours (The Taymouth Hours), England 14th century. BL, Yates Thompson 13, fol. 94v.
Bibliografia
Flagrante, in Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana, Milano, Sonzogno
Flagranter, in Du Cange, et al., Glossarium mediæ et infimæ latinitatis., Niort: L. Favre, 1883-1887.
Flagrare, in TLIO, Tesoro della Lingua Italiana delle Origini.
*bhleg-ro-, *bhel in DIACL (https://diacl.ht.lu.se/Lexeme/Details/24952).
Flagrante, in GDLI, UTET (http://www.gdli.it/pdf_viewer/Scripts/pdf.js/web/viewer.asp?file=/PDF/GDLI06/GDLI_06_ocr_67.pdf&parola=flagrante).
Ademollo, Agostino, Il giudizio criminale in Toscana secondo la riforma leopoldina del 1838 cenni teorici pratici, Firenze, Sansone, 1840.
Savastano, Francesco Eulalio, I quattro libri delle cose botaniche del padre Francesco Eulalio Savastano della Compagnia di Gesù colla traduzione in verso sciolto italiano di Giampietro Bergantini, Venezia, Pietro Bassaglia al Segno della Salmandra, 1749.
Fiorelli, Pietro, Intorno alle parole del Diritto, Milano, Giuffrè Editore, 2008
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