Se avete ammirato i brevetti dal passato sui giocattoli, allora amerete questi che riproducono giouchi di squadra, quasi una sorta di videogame sportivi ante litteram.
Baseball
Per esempio il brevetto, il n. 2008052 del 16 luglio 1935, riguarda il funzionamento di automi atto a simulare, tramite un sistema a molle, l’azione dei giocatori in un una normale partita di baseball e, in particolare, del lanciatore, del battitore e del ricevitore:
Il funzionamento pratico del gioco è molto semplice: la pallina viene riposta nel guanto del lanciatore; il braccio del lanciatore con la pallina viene tirato indietro e poi rilasciato; quest’ultimo movimento fa partire la pallina e comanda altresì il movimento del battitore e del ricevitore.
Bowling
Poi c’è il brevetto, n. 2321553 del 8 giugno 1943, si riferisce a un “robot bowler”, e quindi a un “automa meccanico […] che può essere usato in combinazione con una pista da bowling in miniatura per luoghi di divertimento o per uso domestico”:
L’oggetto principale dell’invenzione è costituito proprio dal dispositivo robot automatico che è costruito in modo tale da imitare la forma e il movimento di una persona che gioca a bowling, e il cui aspetto è volutamente quello (all’epoca) tipicamente attribuito ai robot.
Particolarmente ricercata è la soluzione tecnica sviluppata dall’inventore per consentire l’aggancio e lo sgancio della palla dalla “mano” del robot: essa è composta da un “elemento tubolare interno, o da una boccola tubolare, saldamente fissati nella porzione forata della sfera, questa boccola tubolare fornisce mezzi indossabili e precisi per posizionare la sfera sull’elemento a dito del braccio girevole mobile, la forma dell’elemento a dito essendo fatta di un filo ad anello allungato che fornisce una sospensione a tre punti per un accoppiamento cedevole nella boccola tubolare della palla che è bilanciata in una sospensione a tre punti su di essa, per il corretto rilascio a catapulta da essa”.
Basket
Non poteva mancare il basket, e infatti il n. 2431552 del 25 novembre 1947, che riguarda proprio questo sport, ha tra i suoi scopi quello di “fornire un gioco meccanico di basket adattato per il funzionamento da parte di due persone, fornendo così un gioco che induca uno spirito competitivo e che allo stesso tempo insegni alcuni concetti fondamentali del gioco del basket”:
Dal punto di vista meccanico, il funzionamento del dispositivo è estremamente semplice, in quanto i giocatori sono comandati da mezzi rigidi posti al di sotto del campo; il mezzo di controllo del giocatore che deve lanciare la palla è dotato di una sorta di grilletto che fa muovere il braccio del giocatore che, a sua volta, produce il lancio della palla.
Ciclismo
Ci sono poi casi di vera e propria simulazione di una attività sportiva. Un primissimo esempio è costituito dl brevetto n. 629746 del 25 luglio 1899, trovato a scopo di allenamento o di svago. Tenuto conto dell’epoca in cui venne concepita, l’invenzione pare davvero avveniristica.
L’apparato comprende uno o più automi-ciclisti che corrono in linea retta su una pista con una velocità proporzionata a quella sviluppata da un ciclista che aziona pedali montati in un telaio fisso; sono quindi presenti mezzi per produrre il movimento delle gambe degli automi in modo corrispondente al movimento delle gambe del ciclista. Il meccanismo è anche provvisto di mezzi per riportare tutti gli automi al loro punto di partenza, indipendentemente dalla posizione in cui si fermino, e anche di mezzi che consentono di utilizzare l’apparato solo per allenamento, dal momento che il collegamento del ciclo azionato dal ciclista con gli automi può essere interrotto a piacimento.
Golf
Sebbene il golf sia nato in Scozia, esso è diventato, ed è tuttora, popolarissimo negli Stati Uniti d’America. Era quindi scontato trovare brevetti attinenti a questo sport nella nostra rassegna. Pensiamo ai brevetti n. 1983329 del 4 dicembre 1934 e n. 2222499 del 19 novembre 1940, inerenti ad automi utilizzati per mostrare ed esemplificare lo swing, e cioè il movimento del golf.
Il primo prevede un sofisticato meccanismo atto a riprodurre il movimento dello swing, che è particolarmente complesso e, come illustrato nel testo del brevetto stesso (che ne copie un’accurata disamina di tipo dinamico), è caratterizzato da 3 parti del corpo attive e che imprimono il movimento (spalle, braccio sinistro e braccio destro) 4 parti del corpo passive e che subiscono il movimento (testa, anche, gambe e piedi). L’automa secondo il brevetto, una volta sistemato nella posizione di partenza (il c.d. backswing) è in grado di effettuare automaticamente lo swing, mostrandone così la dinamica a chi lo deve imparare.
Il secondo è più semplice, e consiste in un modello in scala ridotta (in una delle attuazioni preferite alto circa 10 pollici, cioè 25 cm) di golfista stilizzato, il cui movimento viene attuato tramite un bastone. Forse riferirsi a tale riproduzione di golfista con la parola “robot”, utilizzata nel brevetto, pare un poco eccessivo.
Ping-Pong
Sempre in campo sportivo, abbiamo infine trovato un singolarissimo brevetto (il n. 2508461 del 23 maggio 1950) che, pur non riguardando un automa o un robot, si riferisce a un apparato automatizzato per praticare il ping-pong. Immaginiamo che, se effettivamente divenuta un prodotto posto in commercio, l’invenzione oggetto del brevetto in questione abbia fatto la felicità di molti bambini, e specie dei figli unici. Il bello di questo sistema (definito nel brevetto come un “robot silenzioso per giocare al tennis da tavolo”) è che può essere applicato a qualsiasi tavolo da ping-pong e che è poco costoso, giacché la pallina viene “sparata” tramite una pompa ad aria per aspirapolvere, espulsa davanti al giocatore mediante un tubo flessibile e nuovamente raccolta per mezzo di una tramoggia, che la riconduce nel circuito ad aria compressa.
© Riproduzione Riservata