Una delle figure ormai diventate mito nella cultura di massa è sicuramente Thomas Edison. Le sue citazioni in vari prodotti di intrattenimento si sprecano, dai Simpsons a The Big Bang Theory, tanto che Edison si è fissato nell’immaginario collettivo come lo stereotipo dell’inventore.
In totale Edison è il padre di circa quattrocento brevetti, ottenuti tra il 1879 e il 1886, anche se in totale depositò la bellezza di 1093 brevetti registrati in tutto il mondo. Non a caso viene riconosciuto dalla rivista americana Life come tra le cento personalità più importanti dell’ultimo millennio.
Ma Edison non fu soltanto un inventore: gran parte del suo successo deriva proprio dal fatto che fu un anche grandissimo imprenditore, tra i primi ad applicare il principio della produzione di massa al processo dell’invenzione.
La prima invenzione da ricordare fu quella del fonografo, che nel 1877 divenne il primo apparecchio in grado di registrare (l’invenzione della registrazione del suono era già stata ottenuta da Edouard-Leon Scott de Martinville) e riprodurre i suoni e che gli conferì una grandissima fama.
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Il nome di Edison è legato indissolubilmente a Menlo Park, dove fondò il suo laboratorio di ricerca, il primo istituto costruito apposta per la produzione di innovazioni tecnologiche.
È qui che condusse le sue ricerche sull’illuminazione: nel 1878 chiamò filamento il filo che diventa incandescente al passaggio della corrente elettrica. E, sempre da qui, con l’adeguato sostegno di banchieri e imprenditori creò la Edison Electric Light Company. Fu così che nel dicembre del 1879 inaugurò l’illuminazione a incandescenza e il 27 gennaio del 1880 registrò negli Stati Uniti il suo brevetto per la lampadina elettrica a incandescenza.
Ciò che successe dopo è storia: il contenzioso giuridico per la paternità del brevetto con Joseph Swan, la revoca del brevetto nel 1883 dall’ufficio brevetti degli Stati Uniti al quale seguirono tutte le peripezie legali.
Ma ciò che importa è il deposito di un brevetto che ha illuminato il mondo.