Nella Germania nazista i giudici avevano grande indipendenza. Ma solo apparentemente.
Alla fine di un articolo pubblicato sulla notissima rivista Gerichtssaul (fasc. 1-2, 1937; Kern; Die beamtenrechtliche Stellung des Richters (“La posizione giuridica del giudice quale impiegato statale“) sono elencati i principi fondamentali su cui si basava la posizione giuridica del giudice in Germania dopo le riforme nazionalsocialiste. Dallo schema riportato veniamo a sapere diverse cose.
Apparentemente ai giudici è concessa grande indipendenza. Infatti “sono e devono” essere nominati a vita. Hanno anche il diritto a non essere trasferiti.
Le persone nominate giudici “hanno il diritto all’esercizio dell’ufficio”.
Nei procedimenti disciplinari contro i giudici possono giudicare soltanto membri del loro ordine.
La responsabilità civile dei giudici è limitata alle ipotesi della violazione dolosa del diritto e sui diritti patrimoniali dei giudici giudicano non i tribunali ordinari ma i tribunali amministrativi.
Chiaramente ci doveva essere un modo per rendere inefficace questa larghezza di tutele e garantire la “nazificazione” dell’apparato giudiziario.
Infatti, già sotto un primo aspetto, il trasferimento di un giudice poteva essere disposto “nell’interesse del servizio” mediante un verdetto emanato da un altro magistrato.
Ma soprattutto un giudice poteva essere collocato a riposo se non offriva più le garanzie che si impegnerà in ogni tempo per lo Stato nazionalsocialista (wenn er nicht die Gewähr bietet, dass er jederzeit für den nationalsozialistischen Staat eintreten wird). Sebbene l’assenza di queste “garanzie” non potesse essere basata sul contenuto sostanziale di una decisione presa nell’esercizio dell’attività giudiziaria, sull’opportunità o meno di questo pensionamento decideva il Führer in maniera insindacabile.
Ovviamente, poi, il decreto di nomina del giudice poteva essere dichiarato nullo in autonomia dal ministro compente nel caso in cui questi risultasse non ariano.
La legge senza sorprese non dichiarava infine cosa sarebbe successo a un giudice messo forzatamente a riposo per ordine del Führer.
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