6 Marzo 1899 – Registrato il marchio della “Aspirina”
José Ortega Y Gasset ha soprannominato il ventesimo secolo come “il secolo dell’Aspirina”.
Se è vero che a scoprirne il principio attivo fu un italiano, Raffaele Piria, fu un inglese a inventarla. Un inglese che lavorava alla Bayer, multinazionale farmaceutica tedesca.
Quando Felix Hoffmann inventò quel medicinale così promettente la Bayer non si lasciò sfuggire l’opportunità e il 1 febbraio del 1899 ne depositò il marchio, registrato il successivo 6 marzo.
La multinazionale in realtà poi perse il diritto a utilizzarlo in molte nazioni europee dopo la Prima Guerra Mondiale, contribuendo alla diffusione di così tanti medicinali impostori sotto il nome “aspirina” che alcuni giudici, come nel caso Bayer Co. v. United Drug Co., ne hanno addirittura sostenuto la caduta del termine in “public domain”.
Non ha condiviso questa opinione però la Corte d’Appello di Milano che il 26 giugno del 1956, riformando la sentenza di primo grado, aveva condannato Istituto farmacoterapico italiano S.p.A. per aver utilizzato un segno, Aspichinina, in aperta contraffazione del marchio Aspirina della Bayer, il cui carattere distintivo presenta linee fin troppo chiare per i giudici, essendo composto da “aspi”, parte individualizzante e originale, e “ina”, che lo completa “sicché l’espressione dell’insieme e il suo lato fonetico sono tali da operare tra il pubblico dei consumatori la facile confondibilità”.
Di certo il nome e la forza della Bayer, al di là di questione tecniche sulla distintività o meno del marchio, rimarranno per sempre legate all’aspirina come ha dimostrato la recente vicenda di un giornale satirico, chiamato appunto “Aspirina”, giornale satirico che si è arreso di fronte all’entità pachidermica del colosso tedesco.