Wilbur Wright e Orville Wright, americani, erano fratelli. Ingegneri. Inventori.
Sono considerati tra i più importanti aviatori, ma sarebbe meglio definirli i primi.
Furono infatti i primi ad aver fatto volare con successo una macchina motorizzata con un pilota a bordo, il Flyer, come è passato alla cronaca, “più pesante dell’aria”, riuscendo sempre a condurlo in modo costante e controllato.
La novità dell’invenzione era che per la prima volta un velivolo a motore veniva comandato in volo nella direzione voluta dal pilota.
È da qui che si cominciò a pensare di poter usare gli aerei per viaggiare.
Paradossalmente la stampa nazionale non concesse alcuno spazio ai loro risultati, forse perché, come disse James Cox, allora editore del quotidiano Dayton Daily News, “Francamente, nessuno di noi ci credeva”.
In realtà furono poi gli stessi fratelli Wright a evitare in tutti i modi la presenza della stampa. Niente foto, giornalisti o articoli. Dal 1905 al 1908 non eseguirono più nemmeno dimostrazioni se prima non avessero avuto la certezza di poter concludere un contratto di compravendita per il loro aereo.
Dopo aver anche tentato, invano, di vendere alle forze armate americane il loro Flyer, i fratelli Wright cambiarono obiettivo e cominciarono seriamente a pensare di brevettare la loro invenzione.
Fu così che il 23 marzo 1906 presentarono il loro brevetto, “US821393”, concesso il successivo 22 maggio, convinti che non vi potesse essere “niente negli uccelli che non potesse essere riprodotto in dimensioni maggiori”.