Nel 1972 l’attrice e spogliarellista francese Rita Renoir si esibì in un locale milanese, ma il proprietario non rispettò l’accordo e si rifiutò di pagare per la prestazione. Il caso fu affidato al pretore del lavoro Romano Canosa, che ricorda l’insolito episodio nell’autobiografia Storia di un pretore.
Il nome di Rita Renoir a molti, oggi, potrebbe dire poco o nulla. Magari, potrebbe suggerire che si tratti di una discendente del celebre pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir. Al più, una parente del regista Jean Renoir.
Si dà il caso che Monique Raymonde Ghislaine Bride-Etivant, conosciuta al grande pubblico con lo pseudonimo di Rita Renoir, scelto proprio in omaggio al pittore, negli anni ’50 e ’60 infiammasse i palchi con la sensualità dei suoi spogliarelli, tanto da venire soprannominata la “tragédienne du strip-tease“. Fu per lungo tempo vedette del Crazy Horse Saloon, locale di cabaret parigino noto per le sue rappresentazioni provocanti, per poi passare dall’intrattenimento notturno a forme di spettacolo più mature e impegnate quali il teatro e il cinema d’autore. Nel 1972, in particolare, scrisse e interpretò un pezzo teatrale intitolato “Il Diavolo”, tutto incentrato sull’intensa carica erotica e provocatoria dell’attrice, strega che evoca il demonio e lo seduce.

Nel giugno del 1970 la Renoir si era esibita in un locale notturno di Milano. Finora tutto normale, ma è qui che inizia la vicenda: il proprietario Guglielmo Memo affermò che l’esibizione era inaccettabilmente oscena e che pertanto si rifiutava di pagare per la performance. Viene da pensare maliziosamente che il gestore del locale avesse fatto male i conti e non avesse considerato che lo spettacolo si sarebbe tenuto proprio in concomitanza della partita dei Mondiali di calcio, tentando poi di appellarsi al buon costume per limitare le perdite subite dall’affluenza ridotta.
L’attrice non si rassegnò e trascinò in tribunale il debitore.
Il fascicolo fu assegnato al pretore del lavoro Romano Canosa, che nella sua autobiografia Storia di un pretore ricorda questo caso più “leggero” in mezzo alla massima serietà delle grandi cause di lavoro per licenziamenti collettivi e condotte antisindacali che era abituato a trattare.

Chiamato a esprimersi sulla controversia, Canosa racconta con un velo di ironia che, dopo averci pensato su (“avevo deciso, all’inizio, di far ripetere lo spogliarello davanti a me“), valutò di accogliere le richieste dell’attrice:
(…) Scrissi nella sentenza che non tutti gli spogliarelli sono osceni e che qualcuno può essere anche espressione d’arte. Poiché in quel caso il gestore non aveva fornito alcuna prova dell’allegata oscenità, la Renoir aveva il diritto di essere pagata.
R. Canosa, Storia di un pretore
La sentenza ebbe una certa risonanza mediatica e fu commentata dalla stampa. Il giurista e politico Antonio Guarino così scrisse in “Quella cosa lì”, pubblicata nel suo libro Diritto e il rovescio:
Vi dirò: se il magistrato giudicante fossi stato io, non avrei mai pensato a mettere in dubbio l’affermazione del signor Memo circa il carattere osceno dello spettacolo offerto dalla Renoir. Fosse venuto a sostenere l’oscenità dello spettacolo monsignor Antonio Angioni, vescovo di Pavia, quello che recentemente ha dichiarato che “la minigonna è destinata ad aprire sempre più la strada dei delitti a sfondo sessuale”, forse avrei avuto qualche esitazione.
Antonio Guarino, Diritto e Rovescio
Ma il signor Memo, via, di certe cose se ne intende bene e non credo davvero che possa essere ascritto, data la professione che svolge, alla categoria dei puritani o dei giansenisti.
Dunque, io avrei creduto ad occhi chiusi al signor Memo ed alla sua ragguardevole esperienza e perizia in certe faccende spettacolari.
Il magistrato ricorda soprattutto il divertente elzeviro pubblicato da Guarino sul quotidiano Il Mattino: “sulla terza pagina del giornale napoletano Antonio Guarino scrisse che, con la sentenza, avevo introdotto nel mondo dell’arte una terza Renoir, dopo il pittore e il regista“.
Qual è il vostro Renoir preferito? A voi la scelta.



