Il centrodestra oggi 25 gennaio 2022 ha avanzato la candidatura di Marcello Pera alla Presidenza della Repubblica. Sarà vero o è solo per bruciare il nome? Non possiamo ancora saperlo. Ciò però non ci ha impedito di inforcare i nostri occhiali di archivisti del passato e andare a ripescare una vecchia lettera di Marcello Pera pubblicata sul Corriere della Sera nel lontano 21 agosto 1977.
Il nostro aveva 34 anni ed era appena diventato incaricato di Filosofia della Scienza presso l’Università di Pisa. La lettera è in polemica con il senatore di Sinistra Indipendente Lelio Basso (ex PSI; ex PSIUP) che avevo reso plauso al governo della Polonia popolare di aver liberato alcuni detenuti politici.
Dopo essersi fatto promotore di un appello a favore degli operai e intellettuali polacchi imprigionati a seguito di scioperi, Lelio Basso ritorna nella «Tribuna aperta» del «Corriere » di lunedì 8 agosto per adempire ad un «dovere di lealtà» e «dare atto» al governo polacco di aver ascoltato l’appello e liberato i detenuti. Dopo di che, Basso regala ai lettori due perle che ormai ritenevo definitivamente passate di moda anche negli ambienti meno dotati di gusto: la prima, che il gesto del governo polacco sarebbe la conferma che esso è «piuttosto incline ad evitare le tensioni e la repressione»; la seconda, che «l’imperialismo capitalistico produce necessariamente, fisiologicamente, dittature e massacri». Mentre invece le violazioni dei diritti dell’uomo nei paesi socialisti sono un fatto patologico e quindi guaribile.
Due giorni dopo virgola in un servizio di E. Altavilla, il «Corriere» dà notizia che un tale avvocato Wolfgang Vogel di Berlino est svolge attività di mediazione tra l’occidente e le autorità tedesco-orientali per la vendita da parte di queste di detenuti politici a prezzi che vanno dai 10 milioni di lire per un operaio qualificato fino ai 70 milioni per un parroco luterano (persistenza di classismo?). Si viene così a sapere che nella Germania democratica vi sono ancora tre o quattromila prigionieri in aggiunta ai quasi 10.000 finora trattati dall’avvocato Vogel.
Capisco benissimo che questo fenomeno è solo un guaribile incidente sul lavoro del socialismo punto e perciò mi permetto di chiedere: visto che Lelio Basso è ben ascoltato, non potrebbe intervenire anche a favore di quegli operai tedesco orientali condannati a tre anni per tentativo di espatrio e che, essendosi colà abolito il capitalismo, non posseggono 10 milioni?
dott. Marcello Pera (Lucca)