Tra corsetti e ordini cavallereschi, la regina Vittoria visse un serio dilemma per i tempi circa lo sfoggio della giarrettiera reale.
Capo iconico di seduzione, la giarrettiera è un accessorio femminile che diede un bel grattacapo alla regina Vittoria. Ogni epoca ha infatti i suoi costumi e usi più o meno comprensibili agli occhi di noi contemporanei, e questa vicenda s’inserisce nella società timorata di Dio dell’Inghilterra di metà Ottocento.
La regina Vittoria salì al trono il 20 giugno 1837, e ben presto si presentò la vigilia della cerimonia dell’Ordine della Giarrettiera. Si tratta del supremo ordine cavalleresco inglese, istituito da re Edoardo III nel 1347. Secondo la tradizione, il sovrano scelse come stemma questo accessorio proprio dopo aver raccolto una giarrettiera caduta alla contessa di Salisbury, sua favorita. Da quel momento, l’insegna del nobile Ordine è una giarrettiera di velluto azzurro scuro listato d’oro, con fibbia e puntale d’oro e con il motto Honni soit qui mal y pense (vergogna a chi pensa male), in lettere d’oro, che viene portata sotto il ginocchio della gamba sinistra del cavaliere.
Attorno al collo dei cavalieri della Giarrettiera è appeso il collare dell’ordine, fatto di rose smaltate, dal quale pende l’effigie di San Giorgio, il coraggioso protettore dell’Ordine.
Com’era naturale per i tempi, inizialmente l’Ordine era composto da soli uomini: ne facevano parte il re, il principe ereditario e 24 cavalieri, ma a fine Quattrocento fu aperto anche alla regina e alle mogli dei cavalieri, e poi ad altri componenti della famiglia reale.

Ma ritorniamo alla nostra sovrana. Come detto, la giarrettiera reale era apposta alla gamba sinistra del cavaliere, dotato di uniforme che imponeva calzoni attillati di seta rosa sulle calze bianche, che permettevano di annodarvi in piena vista il laccio cavalleresco. Ma come può una regina esibire la giarrettiera? Non era certo consentito al pudore della sovrana mostrare la candida pelle delle caviglie, figurarsi alzare la gonna oltre il ginocchio!
Si racconta allora che la regina Vittoria chiese al riguardo il parere di lord Melbourne, il suo Primo Ministro. Se la giovane sovrana era imbarazzata nel porgere la domanda, figurarsi l’anziano politico nel trovare una risposta. L’unica soluzione fu quella di appellarsi alla storia.
Si scrutarono i molti ritratti reali presenti a palazzo, e se ne scoprì uno della regina Anna nel quale ella era dipinta con l’insegna della giarrettiera al braccio sinistro. E così il grave problema fu risolto.
Nel Novecento andò via via sfumando la tradizione di vestirsi integralmente come previsto dal dress code Tudor, prediligendo lo sfoggio del pesante mantello in velluto scuro, coronato dalla giarrettiera in vista al braccio sinistro, come visto indossare anche alla regina Elisabetta II.

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