Si sa che negli anni 1930 era molto in voga il misticismo (a tal punto che, nel nostro paese, sorse addirittura una corrente di pensiero denominata mistica fascista e insegnata persino nelle università). Non potevano così certamente mancare brevetti relativi a questa branca del pensiero umano. Ne abbiamo trovati due (anche se non attinenti a invenzioni, ma a disegni ornamentali), dello stesso inventore: il n. 99321 del 14 aprile 1936 e il n. 115225del 13 giugno 1939.
Sebbene pomposamente (e forse anche con una buona dose di ciarlataneria) intitolati “Astrological and mystic robot”, cioè “Robot astrologico e mistico”, di tali oggetti non è dato di conoscere l’impiego e il funzionamento, limitandosi l’inventore a indicare che essi contengono un cristallo in alcune parti (negli occhi e sui lati).
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Altro brevetto appartenente a questa categoria è il n. 1569958 del 19 gennaio 1926 (depositato, curiosamente e chissà se consapevolmente, il giorno di Ognissanti del 1922), relativo a “Automi religiosi”, e senz’altro ideato per i cristiani più ferventi e appassionati, ma anche all’avanguardia.
Si tratta di un presepe animato: il Bambino Gesù è, come di consueto, posizionato nella culla e al centro della scena; alcune delle figure dell’arte presepiale tradizionale (il bue, l’agnello, l’asinello, il pastore) compiono movimenti di adorazione verso il Cristo Infante, mentre altre (come la Vergine Maria e San Giuseppe) sono in posizione statica. Il meccanismo di funzionamento è a orologeria, munito di barre per trasmettere il movimento alle figurine, ed è posto sotto al pavimento della scena, anche se la chiave di carica del meccanismo spunta dal pavimento, rovinando un poco la concinnitas e la sacralità della scena.
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