La lotta per il primato tra Impero e papato, in periodo medievale, vide tra le personalità di spicco quella di papa Innocenzo IV (Sinibaldo Fieschi), che durante tutto il suo pontificato dovette fronteggiare un personaggio leggendario, Federico II, lo stupor mundi, re di Sicilia e imperatore di Germania.
Nacque a Lavagna, non oltre il 1190 da una delle famiglie più importanti e politicamente influenti in Liguria, i Fieschi. Rimasto orfano del padre molto giovane, trascorre la giovinezza a Parma presso uno zio, il vescovo Obizio. Da qui compie i suoi studi a Bologna, dove ottiene il titolo di magister, una volta completati lo stesso zio gli attribuisce un canonicato e nel 1223 fu fatto suddiacono papale, fatto che fa suppore che durante il periodo bolognese ebbe modo di stringere relazioni con la curia papale e con il futuro papa Gregorio IX. Nel 1226 è attestato che fosse a Roma, presso la cui curia ricoprì il ruolo di auditor letterarum contradictarum, e fu l’inizio di una carriera curiale di grande prestigio.
Dopo l’elezione di Gregorio IX il neo papa gli affidò un incarico prestigioso nel 1227, quando venne nominato vicecancelliere della Chiesa romana. Nello stesso anno Gregorio IX lo creò cardinale di S. Lorenzo in Lucina e tre anni dopo divenne rettore della Marca di Ancona, posizione che occupò fino al 1240 quando il papa lo richiamò in Roma per negoziati arditi e urgenti. Infatti, la Città Eterna era sotto assedio da parte dell’imperatore Federico II di Svevia. In questo contesto drammatico la curia si adoperò per la preparazione di un concilio con il fine di scomunicare lo svevo. È certo che Sinibaldo fu tra gli artefici del progetto di convocazione del concilio stesso.
Nel frattempo, Gregorio IX morì il 21 agosto del 1241 e solo dopo la lunga vacanza della Sede apostolica, Sinibaldo venne eletto papa il 25 giugno del 1243. Da subito provvide alla nomina di dieci nuovi cardinali, visto che molti erano stati catturati dall’imperatore mentre erano in viaggio per raggiungere il concilio. Come da accordi papa e imperatore avrebbero dovuto incontrarsi a Narni il 7 giugno 1244 con lo scopo di arrivare ad una negoziazione, ma il pontefice fuggì da Roma a bordo di una nave genovese e i autunno dello stesso anno arrivò a Lione, città imperiale in prossimità del Regno di Francia, lontana dai conflitti italiani, che offriva quindi facili possibilità di accesso. Il tutto con lo scopo di convocare un nuovo concilio per procedere con la questione della lotta all’imperatore.
Poco prima dell’apertura del concilio, il papa rinnovò la scomunica ai danni di Federico e di suo figlio Enzo, imperatore che venne indicato dalla Chiesa stessa come l’incarnazione dell’anticristo. Tra i problemi che si discussero in seno al concilio vi furono: la corruzione morale, l’insolenza dei Saraceni, lo scisma con la Chiesa greca, i problemi dell’Impero latino d’Oriente e la persecuzione della Chiesa da parte dell’imperatore, contro il quale, Innocenzo IV rinnovò le accuse di violazioni di giuramento e sospetto di eresia. Proprio per la presenza nella città francese che Lione divenne meta di fedeli giunti da ogni parte del mondo e divenne di fatto un’altra Roma, ma lo stesso pontefice aveva stabilito un’identificazione esplicita aveva stabilito che Roma è dove si trova il papa, nessuno prima di lui si era spinto così lontano.
Il conflitto ideologico e militare con l’imperatore si protrasse fino alla morte di quest’ultimo nel 1250, non prima di avere incassato varie sconfitte sia in Germania (a causa della scomunica lanciata dal papa, molti feudatari si ribellarono all’imperatore) che in Italia, prima a Parma nel 1248 e l’anno successivo a Fossalta grazie all’azione riunita dei comuni padani.
Nel complesso fu un papa abbastanza anomalo, interessato principalmente alla geografia, infatti grazie a lui arrivarono informazioni di prima mano da Oriente sui tartari e dalla Russi; si interrò anche al diritto prima della nomina cardinalizia; nonché, fu importante anche nella storia edilizia vaticana, accentuò la volontà del papato di scegliere la collina del Vaticano come residenza pontificia, facendovi costruire un palazzo adiacente alla basilica con tanto di vigneto.
Innocenzo IV morì a Napoli il 7 dicembre del 1254 e fu sepolto nella cattedrale partenopea.