48. Italiani, popolo di Emigranti (1891-1925)
Nel 1888 fu varata la prima legge sull’emigrazione. Il Governo aveva capito che tentare di arginare gli espatri era impossibile. Altre riforme seguirono nel 1901, nel 1913 e nel 1919. Vi era forte retorica, senz’altro, nell’idea che queste leggi davvero tutelassero l’emigrante “nel periodo che precede la partenza, durante la percorrenza del viaggio, e da ultimo nei momenti che seguono l’arrivo nella terra di destinazione, e ciò al provvido scopo di sottrarlo al pericolo di indebite e soverchie pretese dall’arruolatore od agente di emigrazione, cui è esposto in questi tre periodi del triste suo pellegrinaggio“.
Ma voglio essere breve, e raccontarvi non una ma tante storie di emigranti italiani che partivano dai nostri porti alla ricerca di un futuro migliore magari oltreoceano. E sono storie spesso tragiche: respingimenti (bastava per esempio essere strabici, o avanti con gli anni, per dover rientrare dagli dagli Stati Uniti ed essere costretti), truffe, naufragi, incendi..
Di seguito vi lascio una manciata di massime e brevissimi estratti di sentenze con protagonista l’emigrazione italiana e che ho selezionato tra le tante nel periodo compreso tra il 1891 e il 1925. Quella che mi ha più colpito è questa definizione di migrante dà la Corte di Cassazione di Roma del 1897:
l’emigrante è colui che trovandosi nel proprio paese in imbarazzi o strettezze economiche, e nella lusinga di migliorare il suo stato si reca all’estero per trovarvi un lavoro meglio retribuito. È emigrante anche colui che pur avendo una scarsa fortuna, e pur essendo riuscito con gravi sacrifizi economici a riunire i mezzi pel suo trasporto, si allontana per un tempo indeterminato dalla patria per cercare altrove un lavoro più proficuo, tuttochè non abbia intenzione di abbandonarla, ma di farvi ritorno per rivederne il cielo, per ritrovarvi i suoi cari, e per portarvi il frutto delle sue fatiche e della sua attività.
Ed io che pure sono migrante da 13 anni ormai, vi ringrazio per l’attenzione e vi sarò grato se mi direte quale delle tante brevi storie che seguono più vi avrà appassionato.
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