Il r.d. n. 3994 del 29 febbraio 1860 indiceva le elezioni generali per la Camera dei deputati per i giorni 25 e 29 marzo 1860. Le elezioni si effettuarono, in base alla legge elettorale varata il 20 novembre 1859 n. 3778, con il precedente sistema dello scrutinio uninominale a suffragio ristretto, con le modalità fondamentali identiche a quelle della legge precedente (n. 680 del 17 marzo 1848).
L’elettorato poteva essere esercitato solamente dai maschi in possesso di una serie di requisiti: età non inferiore ai 25 anni, saper leggere e scrivere, pagamento di un censo di 40 lire.
Al voto erano ammessi, anche non pagando l’imposta stabilita, i cittadini che rientravano in determinate categorie: magistrati, professori, ufficiali.
Con le annessioni al Regno di Sardegna della Lombardia (giugno 1859), dei ducati di Parma e Modena, del Granducato di Toscana, e delle Romagne (ex legazione pontificia: Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì), i deputati passarono da 204 a 387.
Gli elettori chiamati alle urne, nei 387 collegi, furono 258 287 (il 2,30% della popolazione residente) e i votanti (al primo scrutinio) 138 127 (il 53,50% degli aventi diritto).
Aperta in Torino il 2 aprile 1860, la legislatura durò 8 mesi e 16 giorni. Fu prorogata l’8 luglio 1860 (r.d. n. 4155) e riconvocata il 15 settembre 1860 (r.d. n. 4303). Il 17 dicembre 1860 (r.d. n. 4503) fu dichiarata chiusa. La Camera dei deputati venne sciolta con il r.d. n. 4504.
Le elezioni che diedero vita alla prima legislatura del Regno d’Italia (che ebbe il nome di VIII essendosi stabilito che si dovesse proseguire la numerazione delle legislature del Parlamento del Regno di Sardegna) furono indette per i giorni 27 gennaio e 3 febbraio 1861.
Le elezioni si effettuarono, in base alla nuova legge elettorale varata il 17 dicembre 1860 n. 4513, con il sistema dello scrutinio uninominale a suffragio ristretto (già in uso in precedenza), con le modalità fondamentali presso a poco identiche a quelle delle leggi precedenti.
Il Regno venne diviso in 443 collegi e ciascun collegio eleggeva un solo deputato.
Gli elettori chiamati alle urne furono 418.696 (l’1,90% della popolazione residente) e i votanti (al primo scrutinio) 239.583 (il 57,20% degli aventi diritto).
Aperta in Torino il 18 febbraio 1861, la legislatura durò 4 anni, 6 mesi e 21 giorni ed ebbe due sessioni. La prima, prorogata per tre volte, fu chiusa il 20 maggio 1863. Con lo stesso decreto si aprì anche la seconda sessione il 25 maggio 1863, prorogata ancora per tre volte. Fu definitivamente chiusa con il regio decreto n. 2462 del 7 settembre 1865.