Acqua Morta. Questa è l’origine del nome del paese di Aigues-Mortes, in Francia, a sud, a un passo dal Golfo del Leone.
Per bonificare quell’acqua morta, nel XIX furono impiegati anche operai italiani, che lavoravano nelle saline. Erano tra gli stagionali più disperati e dividevano il lavoro con i francesi, gente del posto, operai e altri sbandati.
Tra il gruppo di italiani, piemontesi li chiamavano, perché venivano tutti dal nord, e quello dei francesi scoppiò la mattina del 16 agosto 1893 una rissa. Una di quelle zuffe che per futili motivi accendono gli animi degli ultimi.
Tra i locali si diffuse la falsa notizia che gli italiani avessero ucciso alcuni francesi.
Scoppiò la caccia all’uomo: il gorno dopo, il 17 agosto, centinaia e centinaia di abitanti del posto, insieme agli operai francesi marciarono contro gli italiani. Questi trovarono rifugio in una panetteria, dove presto però furono raggiunti e assaliti con bastoni e forche. Nella aggressione persero la vita circa una decina di nostri connazionali, non tutti identificati. Molti altri rimasero feriti.
La gendarmeria francese, inviata per sedare le intemperie, giunse a massacro già avvenuto.
Vi fu un processo, che si concluse il 30 dicembre di quello stesso anno. La giuria assolse tutti gli imputati francesi.