A fine Ottocento in Indiana venne discussa in Parlamento una proposta per stabilire il valore del pi greco per legge, che avrebbe dovuto rivoluzionare la storia della matematica…
Nel 1897 l’Assemblea Generale dello stato dell’Indiana discusse la proposta legislativa n. 246. Un medico, Edward Goodwin, era sicuro di essere definitivamente venuto a capo di un problema matematico impossibile da risolvere: la quadratura del cerchio.
La sua convinzione era tale che riuscì a ottenere l’appoggio del deputato Taylor I. Record, della contea di Posey, il quale presentò in Parlamento un disegno di legge per l’introduzione di una “nuova verità matematica”.

Assegnata inizialmente (e per noi inspiegabilmente) alla commissione per le aree palustri, con un po’ di passaggi in discussione nella Camera bassa, la proposta fu approvata entusiasticamente all’unanimità come unico modo obbligatorio nello Stato per risolvere tutti i problemi di quadratura del cerchio. La soddisfazione era tanta anche perché Edward Goodwin aveva promesso l’usufrutto gratuito di questo metodo di soluzione a tutte le scuole dello Stato.
La stampa prese a cuore la vicenda, proponendo più e più volte editoriali di approfondimento sul tema. Menzione d’onore spetta al Der Tägliche Telegraph, quotidiano in lingua tedesca di Indianapolis, che commentò con la dovuta ironia la notizia a fin dal primissimo giorno: cosa evidentemente non scontata, dal momento che altri giornali, almeno all’inizio, si dimostrarono affascinati dall’iniziativa, arrivando addirittura ad affermare che Goodwin fosse un genio e che fosse destinato a cambiare la storia della matematica.
La quadratura del cerchio non è un mito. Qualcuno è certo di aver trovato la soluzione: l’agricoltore Taylor I. Records di New Harmony, nella Contea di Posey, è promotore del disegno di legge che tratta l’argomento, che è stato ieri presentato alla Camera.
Il segretario della Camera, O. P. Iles, è riuscito a gran fatica a leggere i termini in greco di cui abbonda il disegno. I membri credono a stento alle loro orecchie: sono costretti ad ascoltare il nuovo metodo di risoluzione della quadratura e il modo in cui dovrebbe essere insegnato a scuola.
Dopo che il disegno è stato letto e i parlamentari hanno avuto tempo a sufficienza per riprendersi dallo stupore e dal terrore, lo Speaker pone umilmente il tema della commissione cui debba essere assegnata La Quadratura del Cerchio.
Il parlamentare di Bloomington Gast, democratico, propone, tra grandi risate, che il disegno venga assegnato alla commissione sulla finanza, dal momento che si è resa responsabile della soluzione delle massime questioni e che ha il tempo per svolgere il lavoro.
Un altro rappresentante si alza e dice che gli sembra che la commissione per le aree palustri sia il luogo adatto per affrontare i problemi con successo.
Lo Speaker, tra il giubilo generale, assegna allora “La Quadratura del Cerchio” alla commissione per le aree palustri dove, nelle paludi, il disegno di legge troverà la sepoltura che merita.
Der Tägliche Telegraph, 19 gennaio 1897, traduzione nostra
Quando però si passò all’approvazione da parte del Senato, per caso nel palazzo si trovava anche un matematico, Clarence A. Waldo, il quale spiegò che non è una vera risoluzione del problema della quadratura del cerchio stabilire per legge che il pi greco è uguale a 3.2.

La proposta non giunse mai in seconda lettura. O per meglio dire, il disegno di legge, assegnato alla commissione per la sobrietà, fu approvato il giorno stesso per essere discusso dall’assemblea, ma i senatori “preparati” da Waldo (“coached” il termine utilizzato dal matematico) lo accolsero con assai poco entusiasmo. Ci affidiamo alla ricostruzione del The Indianapolis News:
(…) Il disegno fu menzionato e deriso: i senatori fecero battute di cattivo gusto, lo misero in ridicolo e ci risero sopra. Il divertimento generale durò mezz’ora. Il senatore Hubbell disse che non era appropriato da parte del Senato, che costava allo Stato 250$ al giorno, sprecare il suo tempo in simili frivolezze. Disse che, leggendo i principali giornali di Chicago e dell’Est del Paese, aveva scoperto che il parlamento statale dell’Indiana si era messo in ridicolo per quanto già fatto riguardo al progetto di legge. Pensava che la considerazione di una simile proposta non fosse dignitosa né all’altezza del Senato. (…)
The Indianapolis News, 13 febbraio 1897, traduzione nostra
Un’altra testata, il The Indianapolis Journal, osservò che “nessuno di coloro che presero la parola contro [il disegno di legge] insinuò che vi fosse alcunché di sbagliato nelle teorie avanzate. Tutti i senatori che intervennero sul progetto ammisero di essere ignoranti nel merito della proposta: fu semplicemente ritenuto che non fosse materia per la legislazione”.
In ogni caso, Hubbell propose di rinviare a tempo indeterminato una successiva discussione del disegno di legge e la mozione fu approvata. Da allora, la bizzarra proposta non è più apparsa in nessun ordine del giorno.

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