Una curiosa vicenda sulla fragilità mentale di quattro donne, accaduta nelle Marche nel 1913, e una lotta al rimedio migliore per l’isteria tra magia, religione e scienza.
Se l’ansia è la malattia del nostro secolo, l’isteria è stata sicuramente la protagonista dello scorso. E se già studiosi come Freud avevano condotto ricerche dall’etica spesso discutibile agli occhi di noi contemporanei, figurarsi le soluzioni sperimentate da ciarlatani e bigotti del tempo.
Sul Corriere della Sera abbiamo ritrovato vicenda accaduta nel 1913 di quattro donne tormentate dalla propria mente, e delle varie speculazioni sul loro malessere: una vera lotta tra magia e scienza.
La storia si svolge nelle Marche, nella città di Pergola, dove quattro donne soffrirono a lungo di disturbi fisici: due di queste, specialmente, hanno sofferto di allucinazioni durante le quali pareva loro di vedere degli spettri e degli spiriti maligni. Esse poi sembravano aver sviluppato poteri magici davvero singolari: indovinavano le ore segnate da orologi nascosti alla loro vista!
Questi fenomeni erano causati, a dire delle cronache del tempo, dall‘isterismo, mentre le donne li attribuivano a una “fattura” che sarebbe stata compiuta ai loro danni da un’altra donna del vicinato.
La prima mossa tentata dalle quattro fu il ricorso a esorcismi, che però riuscirono vani. Risorsero all’opera di uno stregone, al quale esposero il loro caso (in questo articolo avevamo raccontato un’altra storia su un fantomatico stregone e il suo omicida).
Lo stregone disse loro che la fattura necessitava il subitaneo intervento di un prete, nel mentre avrebbero dovuto
stendere a capo del letto delle fettuccie rosse e assumere certe pillole color mattone che lo stregone provvide subito a fornire. Naturalmente, dietro pagamento.
Fu quindi chiamato il prete, che fece l’esorcismo. Fu trovata anche la donna ritenuta autrice della “fattura”, la quale si beccò la maledizione dal prete. Si cercarono anche alcuni capelli che le donne dissero che ella aveva raccolti al suolo davanti alle loro finestre e che secondo loro dovevano servire per il malocchio. Eppure, i capelli non si trovarono.
Nonostante l’impegno magico, i malesseri delle donne continuarono. Fu dunque chiamato un medico.
Si sa, tre è il numero perfetto, e proprio il terzo rimedio fu quello efficace: il luminare ordinò che le quattro donne fossero separate, giacché esercitavano l’una suggestione sull’altra. La più giovane fu poi inviata all’ospedale per curare i disturbi fisici che accusava da tempo.
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