Tra guerre, omicidi, divorzi e ingiustizie abbiamo provato a farci strada dentro il genere dei legal movies per proporvi una TOP 10 dei film che un giurista non può non conoscere. Motore, ciak, azione!
Il genere dei legal movies è vecchio quanto il cinema stesso. Vi abbiamo già raccontato quali sono stati i primissimi film giudiziari e come hanno accompagnato le tappe cruciali della storia cinema, dall’introduzione del sonoro all’avvento del colore.
Questa volta vogliamo proporvi invece un viaggio all’interno dell’evoluzione del genere dagli anni ’50 a oggi e per farlo abbiamo stilato per voi una top ten di film imperdibili per ogni decennio.
Anni ’50
1.
12 ANGRY MEN – LA PAROLA AI GIURATI (1957)
È una fortuna che ci sia toccato un omicidio. Temevo fosse una rapina o un furto. Sono così noiosi…
Partiamo con un film particolarmente acclamato dalla critica, che ha ricevuto ben tre nomination agli Oscar e quattro ai Golden Globes. Diretto da Sidney Lumet, è tratto da una sceneggiatura prevista per la TV e racconta la storia di dodici giurati incaricati di decidere su un caso di parricidio. Protagonista è un componente della giuria, fermamente convinto dell’innocenza dell’imputato, che tenterà di convincere gli altri ad assolvere il giovane attraverso un’accurata analisi delle prove a disposizione.
Ciò che rende affascinante la pellicola è forse il suo essere profondamente legata al teatro, da cui d’altronde proviene: tutto si svolge in un’unica stanza, quella dei giurati. L’esperienza che viene restituita è quella di un vero caso: il regista gioca con le riprese, cercando di trasmettere il senso di incertezza e claustrofobia presente nella sala, e così seguiamo i dodici giurati mentre cercano di spiegare il caso e soprattutto ascoltano il giurato numero 8 (Henry Fonda) che prova a convincere i colleghi dell’innocenza del giovane.
Ci riuscirà? A voi scoprirlo.
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2.
PATHS OF GLORY – ORIZZONTI DI GLORIA (1957)
Signori della corte, dichiarandoli colpevoli commettereste un delitto che vi ossessionerebbe fino alla fine dei vostri giorni. Non posso credere che il più nobile impulso dell’uomo, la pietà verso il prossimo, manchi completamente qui. Quindi vi prego umilmente: abbiate pietà di questi uomini.
Sempre del 1957 è Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick. Ci troviamo nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale: all’interno di una divisione francese sul fronte occidentale un generale ordina un attacco suicida per la conquista di una posizione nemica, in modo da mettersi in luce con i superiori in vista di una promozione. L’azione è fallimentare e il generale ordina di sparare sulle retrovie per costringerle sul campo di battaglia. Il risultato non cambia e per deviare la colpa vengono accusati di codardia dei soldati semplici. L’integerrimo colonnello Dax (Kirk Douglas), di professione avvocato, decide tuttavia di prendere le loro difese davanti alla corte marziale che nel frattempo istituisce un processo farsa con l’intenzione di esprimere una condanna rapidamente.
La pellicola porta con sé una grande riflessione sulla giustizia. Viene mostrato un tribunale spietato e senza regole, a cui ci si può solo sottomettere, e i giovani soldati usati come capri espiatori diventano simbolo della spregiudicatezza dell’uomo nel tentativo di sfuggire alla legge.
Da non perdere se vi piacciono le ambientazioni storiche e le grandi discussioni sulla moralità.
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ANNI ’60
3.
TO KILL A MOCKINGBIRD – IL BUIO OLTRE LA SIEPE (1962)
Ma c’è una cosa, nel nostro paese, di fronte alla quale tutti gli uomini furono davvero creati uguali: un’istituzione umana che fa di un povero l’eguale di Rockefeller, di uno stupido l’eguale di Einstein, e di un ignorante l’eguale di un rettore di università. Questa istituzione, signori, è il tribunale.
Per il numero tre ci spostiamo nel 1962, con la trasposizione cinematografica di uno dei classici indiscussi della letteratura americana: Il buio oltre la siepe. Diretta da Robert Mulligan, la pellicola non ha bisogno di molte presentazioni considerato che è stata anche premiata con tre premi Oscar. Ma vediamone la trama.
Ci troviamo in Alabama e l’avvocato Atticus Finch (Gregory Peck) è un normale cittadino rimasto vedovo da qualche anno e con due figli. Atticus è presto coinvolto come avvocato in un caso di accuse per molestie. L’agricoltore Bob Ewell, noto ubriacone, ha infatti accusato il suo lavoratore di colore Tom Robinson di aver aggredito la figlia diciannovenne. Il giovane si dichiara innocente e Finch, incoraggiato dai bambini, ne prende le difese, anche se al tempo era quasi una causa persa in partenza: il giudice avrebbe sempre dato ragione all’uomo bianco.
La grande interpretazione di Gregory Peck gli è valsa diversi riconoscimenti e al pari della sua controparte letteraria il film si inserisce nell’Olimpo del genere giudiziario.
Se ancora non avete letto il libro di Harper Lee, in Italia la traduzione è a cura di Feltrinelli.
Dove vederlo: a noleggio su Rakuten TV o Chili
ANNI ’70
4.
KRAMER CONTRO KRAMER (1979)
Il bambino ha una casa con me, l’ho fatta meglio che potevo, non è perfetta; io non sono un genitore perfetto, e qualche volta non ho pazienza e… e mi dimentico che lui è un ragazzino… ma sono lì. Io mi alzo la mattina, facciamo colazione, lo accompagno a scuola, torno a casa la sera, mangiamo, parliamo, gli leggo… abbiamo costruito una vita insieme. E ci vogliamo bene. Se tutto ciò verrà distrutto, potrebbe essere irreparabile.
Per gli anni Settanta la scelta è ricaduta su un titolo che affronta temi differenti rispetto a quelli visti finora. Si tratta di Kramer contro Kramer, pellicola di Robert Benton del 1979. Se fino a questo momento abbiamo parlato di società, qui invece tutto gira attorno alla sfera privata e all’impatto di un divorzio sulla vita di una famiglia, specialmente nella vita di un bambino.
La pellicola si apre con la protagonista, la signora Kramer (Meryl Streep), che decide di lasciare il marito, andandosene di casa e lasciando il figlio al papà. Ted Kramer (Dustin Hoffman) è impiegato presso un’azienda pubblicitaria dalla quale è spesso oberato di lavoro ed è così costretto a cercare un nuovo equilibrio nella sua vita per dare il giusto spazio al figlio. Questa nuova condizione lo porta a perdere il posto, ma non ne è troppo turbato per via del forte legame che si è instaurato con il bambino. A quel punto, però, la signora Kramer ricompare, decisa a riprendersi il figlio a tutti i costi, anche portando in tribunale l’ormai ex-marito.
Il film offre una prospettiva differente sulla questione dell’affidamento dei figli in un divorzio: il punto focale è il forte rapporto che si instaura tra padre e figlio e quanto questo possa essere rilevante di fronte a una corte, che di solito considera primario il ruolo della madre. Le conseguenze non saranno irrilevanti per la decisione finale del giudice.
Dove vederlo: a noleggio su Rakuten TV, Chili e Google Play
ANNI ’80
5.
IL VERDETTO (1982)
Se… se dobbiamo avere fede nella giustizia… ci basta solo di credere in noi stessi… e agire con giustizia. E credo ci sia giustizia nei nostri cuori.
Negli anni Ottanta uno dei film giudiziari di maggiore successo è stato Il verdetto di Sidney Lumet, che si riconferma uno dei registi più importanti in questo genere. Dopo il successo di La parola ai giurati, infatti, anche questo film gli vale diverse candidature ai migliori riconoscimenti cinematografici.
Protagonista è Frank Galvin (Paul Newman), un ex avvocato di successo di Boston ora in crisi e senza prospettive davanti a sé. Si arrangia per vivere finché un suo ex collega gli propone un caso difficile che potrebbe salvare la sua carriera. Si tratta di una causa contro un ospedale di Boston, dove una donna è rimasta in stato vegetativo a seguito di un’operazione. La struttura offre ai parenti della vittima un risarcimento per evitare il processo, ma Galvin, resosi conto della gravità del caso e della necessità di farvi luce, porta tutti in tribunale.
Anche qui torna il tema della moralità, insieme a quello della volontà di riscatto e del “non è mai troppo tardi”. Un film per chi ha voglia di vedere un avvocato lottare contro il sistema.
Dove vederlo: a noleggio su Chili o Amazon Prime Video
ANNI ’90
6.
PHILADELPHIA (1993)
Signore e signori della giuria, dimenticate quello che avete visto in televisione e al cinema; non ci sarà nessun testimone a sorpresa, nessuno crollerà qui sul banco con una pietosa confessione. Vi verrà presentato un semplice fatto: Andrew Beckett fu licenziato. Vi verranno date due diverse motivazioni: la nostra e la loro. Sta a voi setacciare strato dopo strato la verità per riuscire a determinare quale versione sembri la più veritiera.
Arriviamo agli anni Novanta con coraggio da Philadelphia, pellicola del 1993 di Jonathan Demme.
Protagonisti sono due avvocati di Philadelphia, Andrew Beckett (Tom Hanks) e Joseph Miller (Denzel Washington). Le loro differenze sono evidenti: di grande successo il primo, che è associato di uno dei principali studi cittadini, e molto più umile il secondo, che si guadagna da vivere con piccole cause di risarcimento danni. Beckett è omosessuale e convive da anni con il suo compagno. I due avvocati si incontrano in un processo, che Beckett vince. I soci dello studio legale sono pronti quindi a dargli il patrocinio per un’importante causa, ma durante l’incontro uno di loro nota sulla fronte dell’avvocato quella che riconosce essere una lesione causata dall’AIDS. La malattia da quel momento avanza e per i soci diventa inammissibile avere in ufficio un omosessuale: scelgono così di simulare un licenziamento per giusta causa. Beckett decide allora di citare in giudizio lo studio: dopo essere stato rifiutato da nove avvocati l’unico a decidere di aiutarlo è proprio Miller, che si ritrova a sfidare i suoi stessi pregiudizi.
Il tema dell’AIDS era molto caldo negli anni Novanta e questa è stata una delle prime pellicole a trattarlo in modo esplicito, valendogli ben cinque nomination agli Oscar. Un elemento che contribuisce alla carica emozionale del film è la colonna sonora, composta da Howard Shore, che segue le vicende molto da vicino. Ricordiamo ad esempio la presenza di un brano cantato da Maria Callas, l’aria La mamma morta, e due brani scritti da Bruce Springsteen e Neil Young.
Dove vederlo: incluso nell’abbonamento ad Amazon Prime Video; a noleggio su Rakuten TV e Chili
ANNI 2000
7.
ERIN BROCKOVICH – FORTE COME LA VERITÀ (2000)
Un lavoro serve a pagare le bollette, non a metterti in pericolo.
Gli anni Duemila si aprono con la trasposizione cinematografica di un caso avvenuto realmente in California: Erin Brockovich, di Steven Soderbergh. La Brockovich agli inizi degli anni Novanta aveva messo in piedi una class action contro l’azienda Pacific Gas & Electric, accusandola di aver rilasciato nelle acque della città di Hinkley una sostanza cancerogena, il cromo esevalente. Nella cittadina, d’altronde, erano evidenti da diverso tempo molti casi di tumori e altre gravi malattie.
Il film segue tutta la catena di eventi che hanno portato la donna a scoprire di questi crimini, senza tralasciare la parte più umana della sua figura. La Brockovich, infatti, era una mamma single, pluridivorziata e alla ricerca di un lavoro, tutti elementi che per quanto oggettivamente ininfluenti giocano a suo sfavore nel tentativo di mettere in piedi la causa. Curiosità: la vera Erin Brockovich è presente nel film nei panni di una cameriera e sulla taghetta il suo nome è “Julia”.
Dove vederlo: a noleggio su Rakuten TV, Chili e Google Play
8.
LEGALLY BLONDE! – LA RIVINCITA DELLE BIONDE (2001)
Io credo che la passione sia una delle cose più fondamentali dello studio e della vita… Consapevoli del fatto che le prime impressioni non sempre sono quello che sembrano.
Dopo aver parlato di temi molto importanti vi vogliamo suggerire anche qualcosa di più leggero, ed è il caso di Legally blonde!, film di Robert Luketic del 2001 tutto giocato sullo stereotipo femminile delle bionde frivole e senza cervello.
La protagonista, Elle Woods (Reese Witherspoon), è una giovane viziata che vive la sua vita con leggerezza. Una sera, a cena, il suo fidanzato la lascia perché è intenzionato a intraprendere la carriera politica e non la considera adeguata per stare accanto a lui. Perplessa ma pronta a dimostrare il suo valore si iscrive a Legge a Harvard, dove non senza qualche difficoltà, dovute a un ambiente molto rigido nei modi, dimostrerà che l’apparenza non è tutto.
Il film è stato apprezzato dal pubblico tanto da avere un sequel, sempre con la Whiterspoon protagonista, uno spin-off incentrato sulle avventure delle due cugine di Elle e un musical. Se avete voglia di farvi una risata, sempre in tribunale, è quello che fa per voi!
Dove vederlo: a noleggio su Apple Itunes
ANNI ’10
9.
THE JUDGE (2014)
Lo so che i miei clienti sono tutti colpevoli.
Per gli innocenti, costo troppo.
Tra le produzioni hollywodiane degli anni 2010 si inserisce il nono film che vi proponiamo, The judge, diretto da David Dobkin nel 2014.
Henry “Hank” Palmer (Robert Downey Jr) è quello che si considera un avvocato di successo e senza scrupoli: scagiona criminali sulla base di piccolezze e si ritiene troppo costoso per difendere i veri innocenti. La sua vita però viene presto sconvolta dalla separazione con la moglie e la morte della madre. Per il funerale è così costretto a ritornare al paesino dove è cresciuto, Carlinville, dove incontra suo padre, giudice della città (Robert Duvall). Il rapporto tra i due è da sempre molto difficile, tuttavia dopo aver scoperto che è coinvolto in un processo con l’accusa di omicidio e che la difesa ha intenzione di incarcerarlo a tutti i costi, ne prende le difese. Da qui inizia il processo e la scoperta per Hank di segreti e scomode verità che lo porteranno a riconsiderare il rapporto con il padre.
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ANNI ’20
10.
IL PROCESSO AI CHICAGO 7 (2020)
– Abbie, lei sa perché siete sotto processo?
– Abbiamo portato certe idee oltre i confini dello stato. Non mitragliatrici, o droghe e neanche ragazzine. Idee. Quando siamo andati da New York al New Jersey, alla Pennsylvania, all’Ohio, all’Illinois, portavamo con noi certe idee. E per questo siamo stati gasati, picchiati, arrestati e messi sotto processo.
Arriviamo finalmente ai giorni nostri con quello che è già considerato uno dei migliori film di produzione Netflix degli ultimi mesi: Il processo ai Chicago 7 di Aaron Sorkin. In questo articolo avevamo già parlato della vicenda reale da cui è tratto e non potevamo non consigliarvi il film nel caso non l’abbiate ancora visto.
I Chicago 7 sono stati un gruppo di attivisti impegnati contro la guerra del Vietnam, accusati di aver causato le proteste che hanno avuto luogo nel 1968 a Chicago in occasione di una convention del Partito Democratico.
La critica si è mossa quasi in blocco in modo favorevole alla pellicola, che per ora ha già raccolto diverse candidature ai Golden Globes e se ne prevedono altrettante agli Oscar.
Dove vederlo: incluso nell’abbonamento a Netflix
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