Il 25 giugno del 1183 Federico Barbarossa sugella con gli esponenti della Lega Lombarda la Pace di Costanza, che rappresenta l’epilogo della fase consolare, ossia della prima fase comunale, a seguito della famigerata Battaglia di Legnano.
La Pace di Costanza è la pietra miliare dell’indipendenza municipale e nel corso dei secoli è stata considerata un momento particolarmente incisivo nell’evoluzione della civiltà comunale italiana, essendo in essa custodito il riconoscimento dell’autonomia giuridica dei comuni italiani rispetto all’Impero. Molti storici ne esaltano la portata comparandola alla ben più risonante Magna Charta del 1215. I documenti condividono infatti l’effetto limitativo dei poteri sovrani a favore dei propri sudditi.
Il diploma di Costanza, dal nome della città tedesca in cui venne alla luce, si consegna come privilegio unilaterale che afferma una grande volontà benefica dell’Imperatore. Nei termini di tale accordo infatti Federico Barbarossa ha concesso ai comuni un ampio margine di autonomia, rinunciando quindi al suo dominio assoluto e riconoscendo le prerogative delle comunità lombarde e l’esistenza del diritto locale, antecedente logico della odierna giustizia amministrativa, sebbene sul testo non vi siano espliciti riferimenti alla nozione di statuto ma si esalti il concetto di consuetudine come fonte di normazione. Con il favore divino “Noi, Federico imperatore dei Romani e il nostro figlio re dei Romani, concediamo in perpetuo a voi città, luoghi e persone della Lega, le regalie e le vostre consuetudini, tanto in città che fuori della città: cioè a Verona e al suo castello e ai sobborghi ed alle altre città, luoghi e persone della Lega, in modo che nella stessa città abbiate tutto come finora lo avete avuto o lo avete; mentre fuori possiate praticare senza contrasto tutte le consuetudini che per tradizione avete praticato o praticate, per quanto riguarda il fodro e i boschi, i pascoli e i ponti, le acque e i mulini (come per tradizione foste soliti avere o avete), l’esercito, le fortificazioni della città, la giurisdizione tanto nelle cause penali che nelle civili, all’interno e all’esterno, e le altre cose che si riferiscono al buono stato delle città.”
La Pace di Costanza ha da sempre catturato l’interesse degli operatori del diritto e fu oggetto sin dagli albori di indagini da parte di studiosi tra cui si menzionano Irnerio e Baldo degli Ubaldi.