Il 14 luglio del 1789 la comunità parigina e il suo popolo, infervorato dalle istanze rivoltose avviate in quei giorni a seguito della convocazione degli Stati Generali, prese d’assalto e incendiò la fortezza parigina.
Le ragioni a fondamento della Rivoluzione Francese sono state affrontate in diverse occasioni da Massime dal Passato.
La Bastiglia fu costruita nelle ultime decadi del 1300 e utilizzata dal potere regio come prigione per i condannati a morte. Tra i tanti condannati a pena capitale che furono “ospiti” nella Bastiglia si rammenta Jacques d’Armagnac, duca di Nemours, noto funzionario di stato di epoca quattrocentesca che, sentendosi poco apprezzato per gli incarichi rivestiti si unì ad alcuni gruppi di sovversivi in opposizione al Re per finire decapitato.
Sotto la reggenza di Enrico IV la Bastiglia venne adibita a scrigno del tesoro regio.
Questo edificio medievale era considerato una roccaforte dell’autorità monarchica e un simbolo del potere fastoso dell’ancien regime. L’assalto fu organizzato con l’intento di scardinare gli schematismi tradizionali e per lanciare un messaggio di forte opposizione alla gestione della cosa pubblica. La Bastiglia aveva all’epoca la sola funzionalità di carcere e rappresentava pure un costo particolarmente elevato per le casse francesi, ospitando allora solo sette prigionieri. L’edificio era presidiato da 82 veterani e 32 guardie svizzere, forze da sole non sufficienti a garantirne la difesa dagli attacchi scatenati degli insorti. Dopo una prima disorganizzata resistenza, capitanata dal governatore della prigione, il marchese Bernard-René Jourdan de Launay, le autorità cedettero alle pretese dei ribelli che riuscirono ad occuparla poiché il governatore fu abbandonato dalle sue stesse truppe ormai intimidite dalle aggressioni dei rivoluzionari. Launay fu poi catturato e decapitato: la sua testa, come quella dei soldati uccisi, venne infilzata su una picca e portata in trionfo per la città.
Poichè nessun prigioniero (vennero tutti rilasciati) era stato incarcerato per crimini politici, la propaganda, per rendere l’evento più solenne agli occhi dell’opinione pubblica, creò la figura fittizia del Conte di Lorges.
Tra le pagine storiche di questa rivoluzione, la presa della Bastiglia rappresenta senz’altro il momento di maggiore tensione dalla forte carica simbolica e il debutto effettivo di un processo epocale.