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18 maggio 1909 – Nasce Enrico Guicciardi

Nato a Novara da famiglia nobile, Enrico Guicciardi crebbe tuttavia a Venezia, dove la famiglia si trasferì.

Studiò giurisprudenza a Padova, dove si laureò in diritto costituzionale. Eppure la sua vita non sarebbe stata legata a quello. Con la guida di Donato Donati divenne infatti poco dopo professore di diritto amministrativo inserendosi e divenendo esponente della “scuola positiva di diritto pubblico”. Col maestro rimase sempre legato tanto che negli anni ’30, quando Donati venne allontanato dalla cattedra a causa delle leggi razziali, lo aiutò a rifugiarsi in Svizzera.

Dal 1933 si spostò a insegnare a Venezia e nel 1935 vinse la cattedra di professore ordinario a Cagliari, ma fu immediatamente richiamato a Padova, dove ricoprì la cattedra di professore ordinario dal 1936 al 1970, anno in cui morì.

Degli anni ’30 sono anche i suoi primi lavori, tra cui “Il demanio” o “L’atto politico” fino a quando nel ‘42 venne pubblicata la sua “La giustizia amministrativa”, voluta e concepita per finalità didattiche e segnata da quel “metodo scientifico”, formale e astratto, che fu sempre tratto caratterizzante del suo ragionamento giuridico.

Dal 1943 e poi dal 1945 al 1947 fu Preside di Facoltà e dal ’39 al ’67 con una pausa di soli tre anni fu anche direttore dell’Istituto di diritto pubblico dell’Università, divenendo a sua volta maestro di noti docenti, tra cui Feliciano Benvenuti, Gherardo Bergonzini, Francesco Gullo e anche Giandomenico Falcon.

Negli ultimi anni della propria vita tornò ad indagare temi cui si era dedicato agli esordi, come quello della proprietà privata o dell’interesse legittimo, con un occhio sempre all’insegnamento e alla ricerca di quel “diritto nella storia” di cui era sempre voluto essere custode e testimone.

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