16 maggio 2001 – Muore Aldo Attardi
Nacque a L’Aquila, da madre siciliana e padre calabrese, ma la sua città fu Padova, dove insegnò per quasi mezzo secolo.
Aldo Attardi vinse la cattedra di diritto processuale civile nel 1956 e cominciò a studiare e a formarsi alla scuola di Enrico Allorio e dell’amministrativista Enrico Guicciardi. Per molti anni ebbe incarichi a Insnsbruck, da sempre e ancor’oggi università amica di Padova.
Ammirato e stimato per le sue capacità tecniche e come giurista “profondo e di fermezza instancabile”, dal 1968 al 1972 divenne preside della Facoltà di Padova.
Fu lui il maestro di una scuola brillante di processualisti, Augusto Cerino Canova innanzitutto, ma anche Claudio Consolo, Marino Marinelli, Luca Prendini e molti altri.
A lui si devono alcune celebri opere, testimoni di quello “stile di penetrante indagine dogmatico-sistematica” e di quella perspicacia che i suoi contemporanei già gli riconoscevano, tra cui “L’interesse ad agire” o “L’efficacia giuridica degli atti di stato civile” o ancora, “Diritto processuale civile” del 1994, una trattazione del processo civile cui si dedicò per gran parte della propria vita, oltre a una serie molto numerosa di opere minori.
Claudio Consolo, ne ricordò in occasione della sua morte “L’ammirazione per il giurista, profondo e di fermezza instancabile” che “non può attutire infatti il rimpianto, per la conclusione di una esistenza vissuta elegantemente e con riserbo, eppure per gli altri e con generosità. Soprattutto per gli studenti e comunque per i giovani, ai quali era responsabilmente vicino; senza però concedere nulla alle mode e alla rincorsa del loro consenso contingente. E ne era largamente ricambiato”.