15 giugno 1902 – Nasce Gian Piero Bognetti
Nel luglio del 1925 Gian Piero Bognetti, dopo aver frequentato il liceo nell’istituto diretto dal padre Giovanni a Milano, sua città natale, si laureava in Giurisprudenza a Pavia con una tesi dal titolo Sulle origini dei comuni rurali del Medioevo, sotto la supervisione del Professor Arrigo Solmi.
Solo due anni dopo veniva nominato professore incaricato di storia del diritto italiano presso l’Università di Urbino.
Bognetti aveva una predilezione, forse anche dovuta agli insegnamenti di Solmi, per lo studio della storia delle pubbliche istituzioni, e in particolare per la ricerca delle origini del potere statuale.
A questi temi peraltro è dedicata la sua opera Per la storia dello Stato visconteo, a cui lavorò tra il 1924 e il 1927, relativa alla formazione di uno Stato signorile come il visconteo.
Nel frattempo Bognetti continuò sempre a portare avanti l’attività di insegnamento, spostandosi prima a Pisa, poi a Genova e infine a Milano. Dopo aver infatti studiato con Solmi a Pavia, fu chiamato nel dopoguerra a Milano da Enrico Besta, che affiancò fino poi a sostituirlo in cattedra.
Si legò molto a Milano, tanto che alla città e al suo scrittore più celebre, Manzoni, dedicò varie pagine nella storia di Milano della Treccani.
Le sue ricerche si diressero in un secondo momento all’epoca medioevale e in particolare agli aspetti giuridici e religiosi del mondo longobardo, del quale mostrò fin dalle sue prime opere la lenta integrazione attraverso la religione e la conversione al cattolicesimo.
Alla storia religiosa longobarda è infatti dedicata la sua opera più celebre, Santa Maria “foris portas” di Castelseprio e la storia religiosa dei Longobardi, del 1948. Fu infatti la scoperta degli affreschi di Castelseprio, risalenti ad età longobarda, a indurlo a intraprendere più approfonditi studi sulle origini di quel popolo, scoprendo così i collegamenti con Bisanzio e l’importante ruolo ricoperto dall’arte e dalla religione.
Scrive Padoa Schioppa che Bognetti mise al centro dei suoi studi “i due secoli più oscuri della storia dell’Italia, per i quali appena duecento documenti ci sono pervenuti”.
Negli ultimi anni la dimensione storico-artistica si impose in Bognetti che fu infatti tra i primi sostenitori in Italia dell’archeologia medioevale, tanto che tra il 1961 e il 1962 promosse due importanti scavi medievali, tra i primi in Italia, a Torcello, vicino a Venezia, e a Castelseprio, comune di Varese, che portarono a importantissime scoperte. Purtroppo gli studi furono poi interrotti al momento della sua morte, nel 1963.
Gian Piero Bognetti viene definito elegante nei suoi studi, efficace e appassionato.
Vismara in occasione di una commemorazione avvenuta nel 1964, ne ricordò il ruolo di storico della transizione dal mondo antico all’età moderna e di interprete della spiritualità altomedioevale e longobarda in particolare.