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27 aprile 1859 – Insurrezione per l’indipendenza della Toscana dagli Asburgo-Lorena

Il 27 aprile 1859 una adunanza di cittadini toscani si riunì pacificamente nell’allora Piazza Maria Antonia, l’odierna Piazza Indipendenza. Con questa insurrezione i rivoluzionari reclamarono l’indipendenza della Toscana e spodestarono il Granduca di Toscana Leopoldo II, già regnante della dinastia degli Asburgo-Lorena, che fu costretto a lasciare Firenze insieme alla sua famiglia.  

L’evento è stato un importante tassello del grande quadro risorgimentale del tempo che spianò la strada al processo di unificazione italiana perché dopo circa un anno i toscani votarono in massa e favorevolmente all’annessione della regione al Regno di Sardegna.

Dopo la manifestazione dell’aprile 1859, infatti, si insediò un governo provvisorio che ha poi trasferito con decreto i suoi poteri al commissario regio Carlo Bon Compagni, designato nell’incarico da Vittorio Emanuele II al quale i toscani offrirono la dittatura dello Stato. Boncompagni procedette alla nomina dei ministri della sua compagine governativa provvisoria mentre pochi mesi dopo si concluse contestualmente la seconda guerra di Indipendenza con cui la Lombardia fu annessa al Regno di Sardegna.

Nell’agosto dello stesso anno, l’Assemblea Toscana appena insediatasi proclamò ufficialmente la decadenza della dinastia Asburgo e successivamente vennero indette delle elezioni

Il 15 marzo 1860, la Suprema Corte di Cassazione riunitasi a Firenze in seduta plenaria  dichiarò: “nel palazzo della signoria sentito il pubblico ministero dichiara che dagli spogli eseguiti in questa medesima udienza dei risultati parziali del suffragio universale registrati negli atti verbali si è ottenuto per resultato finale Toscani Votanti n. 386.445, votanti per l’unione alla monarchia costituzionale n. 366.371, nulli n. 4949, così constata il plebiscito del popolo toscano volere l’unione alla monarchia costituzionale del Re Vittorio Emanuele”.

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