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18 Agosto 1961 – Muore Learned Hand

By Giuseppe Portonera

August 18, 2021

Moriva oggi, nel 1961, Learned Hand, giudice federale statunitense. Nato il 27 gennaio 1872, Hand restò orfano di padre, a sua volta giudice, all’età di quattordici anni e fu cresciuto dalla madre in un ambiente culturale stimolante, anche se rigidamente calvinista. Come risultato, Hand sviluppò una personalità piena di dubbi interiori e, nonostante gli straordinari successi conseguiti, conservò sempre un senso di insufficienza e inadeguatezza. A Harvard studiò filosofia, sotto la guida dei pragmatici William James, Josiah Royce e George Santayana, e diritto, interessandosi in particolare alle lezioni di James Bradley Thayer, il “padre nobile” del judicial restraint. Dopo un iniziale e infelice periodo come avvocato, Hand riuscì a ottenere la nomina a district judge a New York (1909-1924) e, successivamente, quella a giudice d’appello per il Secondo Circuito (ruolo in cui servì sino alla sua morte, giunta all’età di 89 anni). È considerato tra i più influenti giuristi americani di sempre e tra i pochi giudici d’appello che, pur meritandolo più di altri, non sono mai arrivati alla Corte Suprema.

Hand ha prodotto alcune delle decisioni più importanti nel campo del diritto industriale, della concorrenza e della responsabilità civile (ha scritto, in totale, circa quattro mila sentenze). In particolare, sono note, anche al giurista non americano, le sue sentenze United States v. Alcoa (1945) e United States v. Carroll Towing Co. (1947). Con la prima, Hand adottò una teoria particolarmente rigorosa per definire l’esistenza di monopoli “illeciti”, includendovi anche quelli generatisi non a mezzo di condotte abusive. Ancora più importante è la seconda, in cui Hand ha formulato un giudizio per determinare l’esistenza di un dovere di diligenza (duty of care) e, dunque, l’eventuale responsabilità civile di chi quel dovere abbia violato: considerato il costo della precauzione (burden) (B) e quello del danno (loss) (L), nonché la probabilità che il danno si realizzi (probability) (P), il dovere di diligenza sussiste ogni qualvolta in cui il costo del danno, tenuto conto della probabilità che esso si verifichi, risulti superiore al costo della precauzione (PL>B). Di converso, ogni qualvolta B>PL, non può dirsi gravante sul convenuto un dovere di diligenza, perché ciò porterebbe a un’allocazione delle risorse inefficiente (essendo economicamente più conveniente risarcire il danno solo quando, e se, esso si verificherà, anziché assumere il costo delle precauzioni). La cosiddetta “formula di Hand” si è diffusa in tutte le giurisdizioni mondiali grazie all’influenza della scuola di analisi economica del diritto, di cui il Nostro è considerato uno dei precursori.

Hand fu considerato per ben tre volte come giudice della Corte Suprema (durante i primi anni ’20, nel 1930 e nel 1942), ma mai con successo a causa di diverse ragioni politiche. Come risultato, essendo egli sempre rimasto un giudice “inferiore”, nella sua giurisprudenza si trovano pochi accenni a questioni costituzionali, con l’importante eccezione della difesa della libertà di parola (vd. Masses Publishing Co. v. Patten, 1917): ciò non gli impedì di difendere con vigore l’idea, propria della scuola del judicial restraint, della necessità per un giudice di astenersi quanto più possibile dal valutare la costituzionalità di una legge, evitando così di infondere le proprie personali preferenze politiche nel giudizio pronunciato e, in ultima istanza, di vanificare le decisioni raggiunte nel consesso democratico. Hand promosse il judicial restraint sia in gioventù, quando l’attivismo giudiziario era volto alla difesa dei diritti di proprietà e della libertà economica (vedi il #giornopergiorno del 22 luglio), che in età più avanzata, quando quello stesso attivismo si era indirizzato verso la tutela dei diritti civili e sociali.

Il 21 maggio 1944, a Central Park, in occasione del giuramento prestato dai cittadini naturalizzati, Hand tenne un breve discorso di fronte a circa un milione e mezzo di persone, che lo rese celebre e noto anche presso il grande pubblico. Il discorso è intitolato “The Spirity of Liberty” e – insieme a un altro e precedente discorso, “The Spirit of Moderation” (1942) – offre una sintesi della filosofia di Hand (nonché delle sue doti letterarie). Per Hand,

«lo spirito della libertà è lo spirito di chi non è mai certo di essere nel giusto; è lo spirito di cerca di comprendere l’animo degli altri uomini e delle altre donne; è lo spirito di chi tiene in considerazione gli interessi altrui e i propri, senza pregiudizi»

e questo perché

«la libertà riposa nel cuore degli uomini e delle donne – quando muore lì, nessuna costituzione, nessuna legge, nessun tribunale può salvarla; e mentre lì riposa, non ha bisogno di nessuna costituzione, di nessuna legge e di nessun tribunale per essere salvata».