In risposta all’emergenza Ucraina e all’appello degli avvocati ucraini alla comunità internazionale, il 5 marzo 2022 il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano Vinicio Nardo ha inviato una lettera di pace all’Ordine degli Avvocati della Federazione Russa e all’Ordine degli Avvocati Ucraini. Si tratta del contributo degli avvocati milanesi per cercare di alzare la voce a favore della pace tra i due popoli nel segno della comune sensibilità di tutti gli avvocati del mondo ai diritti come stella polare e alla mediazione per ottenere giustizia.
A questa azione l’Ordine degli Avvocati di Milano ha voluto aggiungere una iniziativa operativa a favore dei cittadini ucraini in arrivo a Milano. Si chiama “#unaiutoconcreto ed è uno sportello di orientamento legale per i profughi ucraini. È partito operativamente lunedì 7 marzo in collegamento con la Questura, con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano e con le associazioni e gli operatori in campo per la gestione dell’accoglienza dei profughi ucraini in arrivo.
Vi riportiamo qui la lettera dell’Ordine di Milano.
Care colleghe, cari colleghi,
insieme con il mio Consiglio, ho avuto il piacere di ospitarVi a Milano, insieme o separatamente, in occasione di cerimonie o convegni.
Abbiamo ricambiato i Vostri genuini sentimenti di amicizia, che scaturiscono dalla condivisione di valori comuni: le libertà individuali e la composizione dei conflitti sulla base del diritto.
Questa condizione costituisce il nostro “essere” avvocati che – nella diversità di lingua, cultura, religione e orientamento politico – fa di noi una comunità libera e transnazionale.
La Costituzione Italiana afferma la nostra unicità nell’art. 24, dove è enunciato il diritto di difesa che, se per i cittadini è un diritto, per noi è un dovere: quello di assicurare che il loro diritto sia sempre rispettato.
Ma la Costituzione Italiana contiene anche un altro principio altrettanto caro a noi avvocati: quello previsto dall’art. 11 che recita “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali“.
Non desidero certo considerare universale la nostra Costituzione al di fuori dei confini dell’Italia, ma ritengo che l’obiettivo di risolvere le controversie attraverso sistemi non violenti sia connaturato alla funzione di ogni avvocato nel mondo.
In questo senso, la nostra funzione va al di là degli interessi privati dei clienti.
Penso che la guerra in corso tra popoli fratelli debba farci invocare la fine delle ostilità per ribadire la nostra comune volontà di risolvere i problemi tra Russia ed Ucraina al di fuori del conflitto armato.
Quando le armi parlano, tacciono gli avvocati. Quando le armi parlano, i diritti finiscono di essere tali.
La tradizione forense, che sa essere davvero rivoluzionaria, ci impone di non rimanere in silenzio.
Nell’esprimerVi la vicinanza mia e del Consiglio, Vi auguro di poter recuperare la voce e di alzarla in nome dei diritti, togliendola alle armi, riportando la controversia sul piano della mediazione e del rispetto della vita umana.
Un fraterno abbraccio.
Il Presidente
Avv. Vinicio Nardo