Mentre continua l’assedio a Kiev, mentre risuonano le minacce nucleari e si tenda la disperata strada dei negoziati diplomatici, l’Ucraina si muove anche sul fronte giudiziario, sostenendo con una pesante denuncia la illegittimità secondo il diritto internazionale della escalation bellica avviata dalla Russia.
Infatti, con un comunicato diramato il 27 febbraio, la Corte Internazionale di Giustizia di stanza a L’Aja – il principale organo giudiziario dell’ONU – ha informato che l’Ucraina ha avviato una procedura nei confronti della Federazione Russa in relazione alla “disputa sulla interpretazione, applicazione ed esecuzione della Convenzione sulla Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio“, istituita all’indomani della Seconda Guerra Mondiale del 1948 e che ha segnato le procedure speciali relative ai crimini perpetrati nei paesi della ex-Jugoslavia e in Ruanda, oltre a essere stata applicata anche in relazione, tra gli altri, ai crimini del KGB nei Paesi baltici.
La questione sottoposta dall’Ucraina è duplice.
In primo luogo, domanda di accertare che la Federazione Russa ha falsamente ritenuto che vi siano stati atti di genocidio nei territori del Luhansk e Donetsk, sulla base dei quali la Federazione Russa ha avviato la “operazione militare speciale” contro l’Ucraina.
L’Ucraina nega fermamente che vi sia stato un genocidio e chiede formalmente di accertare che la Federazione Russa ha avviato una vera e propria guerra contro l’Ucraina senza alcuna ragione.
In secondo luogo, è l’Ucraina che accusa la Federazione Russa di avere pianificato atti di genocidio in Ucraina e contesta che l’esercito russo abbia intenzionalmente ucciso i cittadini ucraini nelle sue operazioni militari.
L’Ucraina ha anche depositato una richiesta per l’applicazione di misure cautelari per impedire si verifichi un pregiudizio irreparabile ai diritti dei cittadini ucraini ed evitare che si aggravi la situazione.
Potete trovare gli atti ufficiali introduttivi del procedimento avviato dall’Ucraina con l’illustrazione delle domande per esteso qui e qui.
Continueremo a monitorare la procedura per tenervi informati.
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