Sulla scia delle elezioni musicali di Sanremo proposte da TV Sorrisi e Canzoni nel 1961, proponiamo la nostra versione dei partiti musicali con i concorrenti in gara nell’edizione 2022.
Nel 1960 la rivista TV Sorrisi e Canzoni, sull’onda delle elezioni politiche, indisse le “Elezioni Musicali” per il Parlamento della Canzone Italiana 1961, raggruppando gli artisti in gara quell’anno a Sanremo in veri e propri partiti (ne abbiamo parlato qui).
Quest’anno che il Festival di Sanremo è arrivato proprio a pochi giorni dalla fatidica elezione del Presidente della Repubblica e abbiamo seguito la prima serata di gara ancora con la testa ancora un po’ immersa nella politica, ci è saltata in mente l’idea: e se indicessimo le Elezioni Musicali 2022?
D’altronde, ci risulta che è dal 1961 che non si va alle urne e qualcuno doveva pur prendersi la briga di richiamare finalmente gli appassionati di musica a votare. Dopo sessant’anni la scena politico-musicale è cambiata: ci sono state scissioni, sono sorti movimenti, sono emerse e tramontate personalità, si sono vissuti scandali, delusioni e successi. Insomma, l’Ariston, come Montecitorio, ne ha viste di tutti i colori.
Tra artisti all’avanguardia e presenze imperiture, qual è dunque il panorama politico che ci presenta oggi il palco dell’Ariston? Ecco la nostra versione dei partiti musicali con i concorrenti in gara nell’edizione 2022.
Lista 1. Partito avanguardisti
Candidati: Yuman, Ditonellapiaga, Giovanni Truppi, Sangiovanni, Matteo Romano, Tananai.
È la lista che riunisce i giovani esordienti: ciascuno di loro si presenta al pubblico proponendo linguaggi e sonorità nuove, oppure reinterpretando in modo originale temi già presenti nel panorama musicale italiano. La sfida per questi talenti sarà conquistare il palco di Sanremo, ma nella scorsa serata abbiamo già avuto un assaggio di successo con la performance di Yuman, che ha interpretato il singolo “Ora e qui”.
Lista 2. Partito Fratelli del rap
Candidati: Blanco e Mahmood, Rkomi, Aka 7even, Highsnob e Hu.
Artisti intensi, dalle voci agguerrite e storie di vita all’insegna del riscatto che risuonano in testi e musiche da far venire la pelle d’oca. Rivelazione della prima serata sembra essere stato proprio il duetto Mahmood-Blanco: il primo è stato già vincitore del Festival nell’edizione 2019 con il brano “Soldi”, Blanco è invece la star delle principali piattaforme musicali streaming. Basti pensare che nel solo 2021 l’artista, che ha appena 18 anni, ha segnato più di 3 milioni e 700 mila ascoltatori mensili su Spotify.
Lista 3. Partito Lega dei cantanti
Candidati: Gianni Morandi, Massimo Ranieri, Rettore e Iva Zanicchi, Le Vibrazioni, Michele Bravi
Un mix di talenti, la “lega” inossidabile di voci care al pubblico italiano insieme a proposte più recenti ma che già hanno conquistato il favore degli ascoltatori. Nel corso della prima serata, Gianni Morandi ha fatto ballare gli italiani nelle proprie case con il pezzo “Apri tutte le porte”, un’ironica ed energica canzone sulle difficoltà dell’età e la volontà di andare avanti vincendo il tempo con positività. Massimo Ranieri, come d’altronde ci si aspettava, ha dato sfoggio della sua voce profonda e ammaliante nel brano sognante “Lettera di là dal mare”.
Lista 4. Movimento ritmi stellari
Candidati: Ana Mena, Irama, La rappresentante di lista, Darghen D’amico
In questa lista la musica vira su ritmi che invitano a ballare, ogni nota ispira il calore inebriante di serate d’estate in spiaggia o alla vivacità dei locali più trendy delle grandi città. Non è un caso che i ritmi travolgenti dei brani “Duecentomila ore” di Ana Mena e “Dove si balla” di D’Amico hanno infuso una ventata di allegria e portato la musica dance sull’antico palco.
Lista 5. Partito Musica viva
Candidati: Elisa, Fabrizio Moro, Giusy Ferreri, Noemi, Achille Lauro.
Ci troviamo nel partito dei talenti già navigati sui palchi d’Italia e del mondo, espressione di sonorità intense e linguaggi multiformi, come le emozioni che trasmettono nelle proprie canzoni. Struggenti, coinvolgenti, sentimentali, forse al punto da essere mielosi, ma certo di grande ispirazione per gli spettatori del Festival: anche in questa edizione Giusy Ferreri e Noemi hanno dominato il palco, restando sempre fedeli al proprio stile musicale. Lauro, dal canto suo, non poteva che unire alla particolarità del suo stile sonoro, esposto nel pezzo “Domenica”, la creatività della performance, lui che ormai da ben tre edizioni apporta innovazione cercando di svecchiare l’andazzo spesso monotono del longevo contest sanremese.
E voi, cari (e)lettori, se vi chiamassimo a decidere le sorti di questa “corsa al palco”, chi votereste?
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