Nel 1896 una legge tentava di mettere a secco New York. Il giorno in cui fu approvata i Repubblicani brindarono con la limonata, ma i bar avevano già trovato una scappatoia legale per continuare a servire alcolici. E si aprì un periodo di bevute ancora più selvagge.
Verso la fine del XIX secolo i newyorkesi che uscivano fuori a bere e ordinavano una birra, ma anche un qualsiasi altro alcolico, se la vedevano recapitare ogni volta dal cameriere o dal barista accompagnata immancabilmente da un sandwich.
Ma non un sandwich qualunque: “una vecchia rovina essiccata di pane polveroso e prosciutto o formaggio mummificati“, secondo le parole contemporanee del drammaturgo Eugene O’Neill (premio Nobel per la Letteratura nel 1936). Pochi secondi dopo aver portato il disgustoso sandwich, il personale del locale lo ritirava sparecchiandolo dietro al bancone, per poi riconsegnarlo con un ordine successivo o recapitarlo al cliente di un altro tavolo. Alcuni di questi sandwich rimanevano in circolazione per oltre una settimana.
Il senso di questa bizzarria è presto detto: era un escamotage per quei locali che vendevano alcolici per non infrangere la legge, nello specifico la Legge sulle Accise sui Liquori dello Stato di New York del 1896, che aveva imposto molte restrizioni su come e quando le bevande alcoliche potessero essere servite nello Stato. Questa legge, detta Raines Law dal nome del politico che la propose, era un insieme di buone intenzioni, pregiudizi impliciti e conseguenze impreviste, fra cui, appunto, il “Raines Sandwich”.
La legge non era uscita fuori dal nulla. I repubblicani riformatori, molti dei quali provenivano non da New York ma dal Nord dello Stato, avevano tentato per anni di combattere l’ubriachezza. Ed erano estremamente frustrati dal fatto che la città di New York non facesse quasi niente per far rispettare la legge che impediva di vendere alcolici la domenica, il giorno dedicato al Signore. Questi riformatori erano principalmente l’espressione di collegi elettorali rurali composti da assidui frequentatori delle assemblee ecclesiastiche, ma non di meno in questa campagna contro l’ubriachezza trovarono appoggio anche nella democratica New York, dove il trentasettenne Theodore Roosevelt stava portando avanti un programma politico basato sul law and order come presidente della nuova commissione di polizia della citta. Roosevelt appoggiava la Raines Law, arrivando a prevedere che avrebbe risolto “qualsiasi cosa fosse rimasto del problema delle chiusure dei bar la Domenica”.
Prima del 1896 New York aveva ottomila locali che servivano alcolici, la gran parte bettole giudicate come frequentate dalla peggiore umanità. La Legge sull’Accisa mirava a farle chiudere aumentando i costi di gestione. Alzò il costo annuo della licenza per vendere alcolici a 800 dollari, tre volte più di prima e un incremento di dieci volte per quei pub che servivano solo birra. Proibì l’apertura di locali che servissero alcolici a meno di 60 metri da scuole e chiese. Alzò l’età minima per consumare alcolici. Proibì anche l’offerta di cibi inclusi già nel prezzo della bevanda: in sintesi “fare aperitivo” era illegale. Inoltre, i locali dovevano aver già fatto uscire tutti i clienti per la mezzanotte della domenica e per tutto il giorno festivo dovevano tenere aperte le serrande in modo da permettere alla polizia il controllo che non ci fosse nessuno.
Quando la legge entrò in vigore il primo aprile 1896 i riformatori repubblicani e progressisti democratici brindarono al successo con della limonata (davvero).
In realtà, tutta l’operazione nascondeva un conflitto sociale latente. A New York, favore della legge, erano tendenzialmente i protestanti appartenenti alla classe media, per i quali essa appariva come la pietra angolare del progresso sociale. Per i contrari, fra i quali la grande ondata di immigrati tedeschi e irlandesi, si trattava di un atto di repressione: particolarmente vile, perché limitava come l’operaio medio potesse divertirsi nel suo unico giorno libero. La proibizione domenicale, poi, non era nemmeno popolare fra gli ebrei newyorkesi, i quali ovviamente già si astenevano il Sabato.
I contrari sottolineavano, in aggiunta, come la Raines Law fosse ipocrita. Infatti, la legge lasciava libera una scappatoia: permetteva a pensioni, hotel o ostelli con almeno dieci camere di servire bevande alcoliche agli “ospiti” per accompagnare i pasti nei loro ristoranti sette giorni a settimana. E chiaramente all’epoca era abitudine dell’alta borghesia newyorkese, quella della classe agiata di Veblen, di andare a mangiare fuori nei ristoranti di lusso dei grandi alberghi la domenica: il giorno libero dei loro maggiordomi.
Una scappatoia è però tale per tutti e già due settimane dopo l’entrata in vigore del testo normativo il panorama alcolico di New York si adeguava. Numerosi bar si trasformarono in club privati e i proprietari iniziarono a convertire cantine e soffitte degli immobili in “camere”, se non più semplicemente siglarono contratti con ostelli vicini per risultare come loro ristorante: alla fine bastava buttare una tovaglia su un tavolo da biliardo. E siccome il cibo poteva essere accompagnato dall’alcol (ma non viceversa), partorirono l’idea del piatto più basilare possibile: il Raines Sandwich.
Un sostituto procuratore di New York dichiarò: “Non definirei un cracker un pasto, ma un sandwich lo è“. La legge era soddisfatta. I tribunali confermarono definizioni accomodanti di “pasto” e di “ospite”. I riformatori e i progressisti rimasero senza parole.
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Col vento favorevole della giurisprudenza, i “Raines Hotel” spuntarono fuori ovunque. Nel giro di sei mesi le pensioni a Brooklyn passarono da 13 a 800: i club privati moltiplicarono di dieci volte.
Si aprì un periodo di bevute selvagge: la legge sulle accise infatti non poneva limiti al servizio di alcolici nei locali degli “hotel”. Non c’era giorno di chiusura: non c’era orario di chiusura. Non c’era una “ultima chiamata” obbligatoria. E ovunque erano disponibili letti a pochi cents (le prostitute furono molto contente). La legge, che voleva promuovere la “temperanza”, aveva prodotto esattamente un effetto opposto a quello desiderato.
Ma la Raines Law era solo un preludio di cosa sarebbe seguito. I progressisti e i riformatori di New York, infatti, di fronte alla sconfitta, si allearono con l’Anti-Saloon League, fondata nel Midwest nel 1893 e che rapidamente si trasformò in una delle lobby più potenti della storia americana. Nel 1919 la Lega riuscì a far approvare il XVIII emendamento, sancendo la proibizione assoluta su tutto il territorio federale al consumo di bevande alcoliche.
E così mezze misure come Raines sandwich cessarono di esistere e i Raines hotel si trasformarono in speakeasy.

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