Vi raccontiamo una vicenda giudiziaria che portò la magia nera a processo nella Strasburgo del 1925.
Che la mente degli uomini sia spesso forviata da congetture mistico-esoteriche non è certo una novità: dai Baccanali della gloriosa Ellade alle crociate, proseguendo con qualche migliaia di signore bruciate nella storia, e ci limitiamo con gli esempi al solo Occidente. Proseguendo su questa scia, vi raccontiamo una vicenda giudiziaria che portò la magia nera a processo nella Strasburgo del 1925. E se il mondo del mistico vi affascina, vi consigliamo la lettura di un altro articolo sul tema.
Era il 2 Dicembre – mese che molto ha a che fare con riti e celebrazioni – e la Corte d’Assise di Strasburgo giudicava un assassinio avvenuto, secondo il Corriere della Sera del tempo, “per fatti che si giudicherebbero inverosimili se non fossero accaduti”.
Nel piccolo comune francese di Huttenheim, nel Basso Reno, un killer uccise quello che giudicava essere uno stregone. L’omicida si chiamava Giuseppe Sur, e la sua vittima era tale Marbah. Le accuse di stregoneria del Sur sembravano essere comprovate dall’uomo: negli ultimi mesi, la sua famiglia era perseguitata da certi spiriti che di notte invadevano casa.
Ma non si trattava di scheletri deambulanti o fantasmi fluttuanti: secondo la testimonianza del killer, erano odiosi nemici di famiglia che penetravano tra le mura domestiche in forme di animali: gatti, cani e conigli, che poi allestivano un vero e proprio sabba, con “rumorose sarabande”.
La fortuna della tormentata famiglia Sur stette nell’occhio vigile dei figli: tre giovinotti maggiorenni e due fanciulle. Questi denunciarono Marbah come stregone, e il consiglio cittadino, riunito, si divise. Infatti, la famiglia Sur giurava che i volti degli animali stregati che di notte infestavano la casa, avessero volti umani, tra cui quello del Marbah. Nella disputa tra concordi e contrari, alla fine il Sur non aspettò verdetti: recandosi a casa dell’imputato, accompagnato dai tre figli, gli piantò una pallottola nel petto.
Arrestato, il Sur venne messo a processo. Il clamore fu tale che per due giorni una grande folla circondò le Assise di Strasburgo, animata da quanto uscì via via dalle testimonianze durante gli interrogatori. Al processo emerse infatti che tutta la famiglia Sur era tenuta in scacco dalla suggestione infervorita da una delle figlie, Adele, la quale voleva sposarsi ma temeva che molti giovani del paese, che erano stati suoi amanti, si opponessero, e dunque inviassero cattivi presagi alla famiglia. Erano poi stati consultati indovini, cartomanti e stregoni, persino un ex-deputato il quale, nella sua esperienza di politico più che di mistico, consigliò a Giuseppe Sur di pregare.
Evidentemente, le suppliche non furono ascoltate dall’alto: Sur venne condannato a due anni di reclusione e al risarcimento di 12.500 franchi per danni, più certi interessi alla famiglia del Marbah, che comunque ci rimise la pelle.
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