5 aprile 1965 – In servizio le prime donne magistrato
Dopo l’entrata in vigore della Costituzione, ci sono voluti ben quindici anni e sedici concorsi per uditore giudiziario (da cui le donne erano escluse), perché si affermasse il principio di uguaglianza fra i sessi nell’accesso in magistratura. Il Parlamento, infatti, sollecitato dalla pronuncia della Corte costituzionale n. 33 del 1960, che aveva dichiarato parzialmente illegittimo l’articolo 7 della legge n. 1176 del 1919 nella parte in cui escludeva le donne da tutti gli uffici pubblici che implicavano l’esercizio di diritti e di potestà politiche, sancì nel 1963 l’ammissione delle donne ai pubblici uffici e alle libere professioni.
Il primo concorso aperto alla partecipazione delle donne fu bandito il successivo 3 maggio 1963 e fu vinto da otto donne, che entrarono in servizio proprio il 5 aprile 1965: Letizia De Martino, Ada Lepore, Maria Gabriella Luccioli, Graziana Calcagno Pini, Raffaella D’Antonio, Annunziata Izzo, Giulia De Marco e Emilia Capelli.
Una magistratura cambiata alla “base”, su 8678 magistrati oggi 4006 sono donne, composizione che ha inevitabilmente riequilibrato la presenza dei generi, ma soprattutto arricchito l’attività interpretativa offrendo un punto di vista prima trascurato in un contesto maschile per eccellenza come quello dell’interpretazione della legge.
- 69. Cara Maestra (1906)
- 57. La Tazza del Piacere (1906)
- 34. Avvocata Nostra (1884)
- 17. Voto anch’io, No tu no! (1907)