Iscritto al Partito Comunista d’Italia l’anno dell’omicidio di Matteotti si ritrovò diciassettenne a dover vivere nella clandestinità. Fu arrestato a Milano il 3 giugno 1927 e condannato dal Tribunale Speciale per la difesa dello Stato a 16 anni e 8 mesi per cospirazione contro il Governo.
Dal 1937, anno in cui fu peraltro anche espulso dal Partito Comunista perché aveva preso le distanze da Stalin, fu confinato prima a Ponza, poi a Ventotene.
Nel 1941, in pieno conflitto mondiale e dal confino di Ventotene scrisse con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni il “Manifesto per un’Europa Libera e Unita“.