Morto a Torino, ma nato ad Augusta, il suo nome è legato in particolare agli studi di diritto costituzionale.
Gaetano Arangio Ruiz studiò Giurisprudenza a Napoli, si laureò in diritto romano nel 1879 e cominciò anche ad esercitare la professione. Ma era lo studio la sua vera passione. Nel 1887 venne nominato docente di diritto costituzionale a Napoli.
Insegnò dapprima a Napoli, la sua università, per poi passare a Modena e Macerata, dove rimase fino al 1910 diventando Rettore.
Verso la fine della carriera si trasferì a Torino. Smise di insegnare nel 1932, e ricevette dall’Università di Torino il titolo di professore “emerito”.
Tra le opere principali figurano “Le associazioni e lo Stato”, ma soprattutto “Storia costituzionale del Regno d’Italia”, del 1898, relativa al cinquantennio 1848-1898 e ancora oggi tra le opere del tempo più lette e studiate anche dalle nuove generazioni di giuristi.
I suoi interessi furono in realtà molteplici: dal diritto pubblico a quello costituzionale, per arrivare poi al diritto romano e penale.
Convinto che il diritto, in particolare quello costituzionale, non potesse essere scienza astratta, Gaetano Arangio Ruiz lo indagò sempre con lo spirito critico dello storico, cercando di ricostruirne gli istituti fondamentali alla luce della realtà dei suoi giorni, in cui inevitabilmente, se qualche utilità avesse voluto avere, avrebbe dovuto esser calato.
Suo figlio Vincenzo è stato uno dei principali studiosi di Diritto Romano.