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28 luglio 1794 – Ghigliottinati Robespierre e Saint-Just

By Maria Giulia De Rosa

July 28, 2021

10 termidoro, Parigi. Maximilien Robespierre e Louis Saint-Just vengono ghigliottinati senza processo.

Il giorno prima i deputati, nel corso di una violenta seduta, avevano impedito loro di prendere la parola, Robespierre era stato pubblicamente minacciato, e, al grido di “abbasso il tiranno”, si era proposto di metterlo in stato d’accusa insieme a Saint-Just e Couthon, che con lui componevano il “triumvirato” che guidava il Comitato di salute pubblica.

La proposta venne subito approvata e i tre condotti in carcere quello stesso pomeriggio.

La Convenzione affidò subito a Barras il comando delle truppe e dichiarati gli insorti fuori legge procedeva alla cattura nonostante i loro vani tentativi di fuga.

La Repubblica è perduta… i briganti trionfano”, diceva Robespierre poco prima dell’arresto. Non molto dopo sarebbe stato portato al patibolo, ormai moribondo a causa di una grave ferita alla mascella e forse ignaro di ciò che gli stava per accadere.

Il suo corpo venne poi gettato in una fossa comune del Cimitero degli Errancis, cosparso di calce viva.

Il regime del Terrore, segnato da decine e decine di condanne a morte e da eccessi nell’esercizio della repressione, si era rivoltato contro i suoi creatori. Ed ora crollava.

La morte di Robespierre e dei suoi seguaci viene accolta in realtà con soddisfazione dalla maggioranza della nazione che intravedeva in essa la fine di quel terribile governo rivoluzionario.

Il colpo di stato provocò infatti la fine del predominio dell’estrema sinistra giacobina e dei sanculotti, la fine del regime del Terrore e l’assunzione del potere da parte dei “Termidoriani”, classe dirigente che sviluppò una politica più moderata, in opposizione a ogni istanza estremista.