25 marzo 1876 – Il primo esecutivo di Depretis
Il 25 marzo 1876 Agostino Depretis presentò il suo primo esecutivo. Era composto, per la prima volta nella storia del Regno d’Italia, solo da esponenti della sinistra storica. Tra loro Pasquale Stanislao Mancini, Giovanni Nicotera, Benedetto Brin. Presidente del Consiglio, Depretis, che aveva il sogno di scavalcare le divisione “spesso abusate” di destra e sinistra creando un unico governo. Un’unica grande idea. “Vecchia come il moto, come il moto sempre nuova: il progresso”.
L’impronta mazziniana c’era e si sentiva. Laureatosi in giurisprudenza, fu sempre di idee mazziniane, ma moderato, nel 1848 entrò a far parte della Camera dei deputati piemontese tra le fila della cosiddetta sinistra storica e fondò il giornale “Il Progresso”.
Sostenne l’insurrezione di Milano di Mazzini, governò la Sicilia dopo la sua liberazione per volere di Garibaldi e fu poi nominato da Cavour stesso governatore di Brescia, sebbene i due non avessero mai condiviso in pieno i medesimi ideali politici.
Finché poi, caduto il governo Minghetti, venne incaricato da Vittorio Emanuele di formare un governo. Da allora Agostino Depretis, figura centrale del liberalismo postunitario, diresse ben otto ministeri interrotti dai tre ministeri Cairoli, in uno dei quali però fu nominato ministro dell’Interno.
In politica estera nel 1881 concluse la Triplice Alleanza con gli Imperi centrali, mentre in politica interna celebre è stata la promulgazione della nuova legge elettorale, che portò a circa due milioni il numero degli elettori.
Racconta la storia che Depretis non andò certo esente da critiche nel corso della sua carriera. Fu tacciato di essere un giano bifronte e un clown, ma lui non rispose mai. Forse fu questa la chiave. Fu questo il vero Depretis “poco splendido, ma molto succoso”.