La Battaglia di Caporetto fu uno scontro combattuto durante la Prima guerra mondiale, tra le forze congiunte degli eserciti austro-ungarico e tedesco contro il Regio Esercito italiano. L’attacco, cominciato alle ore 2:00 del 24 ottobre 1917 e terminato il 19 novembre, con una avanzata di 25 chilometri già il primo giorno, portò alla più grave disfatta nella storia dell’esercito italiano, tanto che, nella lingua italiana, ancora oggi il termine “Caporetto” è usato per indicare, per antonomasia, una sconfitta disastrosa.
La battaglia vide anche la partecipazione, come giovane ufficiale, di Erwin Rommel, che si distinse per le sue gesta al punto di ricevere l’onorificenza prussiana Pour Le Mèrite.
Approfittando della crisi politica interna alla Russia zarista, dovuta alla rivoluzione bolscevica, Austria-Ungheria e Germania poterono trasferire consistenti truppe dal fronte orientale a quello occidentale e italiano. Forti di questi rinforzi, gli austro-ungarici, con l’apporto di reparti d’élite tedeschi, sfondarono le linee tenute dalle truppe italiane che, provate dalle precedenti undici battaglie dell’Isonzo, non ressero all’urto e dovettero ritirarsi fino al fiume Piave, a 150 chilometri di distanza. Gli effettivi del Regio Esercito inoltre diminuirono di 800’000 unità, passando da 1’800’000 a 1’000’000.
La battaglia fu la dimostrazione dell’efficacia dell’utilizzo delle stormtrooper germaniche e delle tattiche di infiltrazione sviluppate in parte da Oskar von Hutier. Anche l’utilizzo di gas venefici da parte dei tedeschi giocò un ruolo chiave nel collasso della Seconda Armata Italiana.
La sconfitta portò a immediate conseguenze politiche (le dimissioni del Governo Boselli e la nomina di Vittorio Emanuele Orlando a Palazzo Chigi) e militari, con l’avvicendamento del generale Luigi Cadorna (che cercò di nascondere i suoi gravi errori tattici, imputando le responsabilità alla presunta viltà di alcuni reparti) con il generale Armando Diaz.
Le unità italiane si riorganizzarono abbastanza velocemente e fermarono le truppe austro-ungariche e tedesche nella successiva prima battaglia del Piave, riuscendo a tenere a oltranza la nuova linea difensiva su cui aveva fatto ripiegare Cadorna.