logologo
  • Home
  • Massime
    • Tutte le massime
    • Vizi, amore e tempo libero
    • Penale&Civile
    • Percorsi storici
    • Speciali e celebrativi
  • Nomen Omen
  • #giornopergiorno
  • Erudizioni Legali
  • Brevetti dal Passato
  • Interviste Chiarissime
  • Eventi
  • Home
  • Massime
    • Tutte le massime
    • Vizi, amore e tempo libero
    • Penale&Civile
    • Percorsi storici
    • Speciali e celebrativi
  • Nomen Omen
  • #giornopergiorno
  • Erudizioni Legali
  • Brevetti dal Passato
  • Interviste Chiarissime
  • Eventi

21 maggio 1986 – Muore Vezio Crisafulli

Sempre alla ricerca del fragile equilibrio tra diritto e politica, Crisafulli visse in maniera acuta e profonda tutte le contraddizioni del secolo breve. Tanto che era accusato di “eclettismo”.

Era nato a Genova il 9 settembre 1910 e nel 1932 si era laureato in Giurisprudenza, più precisamente in filosofia del diritto, con una tesi dal titolo “La norma giuridica”.

“Sulla teoria della norma giuridica” fu non a caso la sua prima opera.

In quegli anni dominava la corrente idealista come critica al positivismo ottocentesco di cui Crisafulli per primo dimostrava di conoscere i limiti. Sapeva ad esempio che il diritto è una realtà molto più complessa di quanto il normativismo puro volesse far credere. Ecco perché per lui essere un giurista implicava una forma di vita activa fatta di comizi, conferenze e congressi che non sempre all’epoca veniva compresa e accettata.

Per lo stesso motivo lavorò dal 1933 al 1939 presso l’Ufficio legislativo del ministero di Grazia e Giustizia, collaborando allo stesso tempo presso la cattedra di diritto costituzionale di Santi Romano e di dottrina dello Stato di Sergio Panunzio e insegnando poi a Urbino, Trieste, Padova e Roma.

Crisafulli prese parte alla Resistenza e dopo la Liberazione fu anche nominato esperto del PCI per i temi istituzionali, anche se poi nel 1956, dopo l’invasione sovietica dell’Ungheria, abbandonò il partito insieme a un gruppo di intellettuali.

Nel corso degli anni Crisafulli si avvicinò particolarmente allo studio della nuova Costituzione, le cui norme, come quelle di qualsiasi altra legge dovevano secondo lui essere intese e interpretate come disposizioni normative. Scrive in “La Costituzione e le sue disposizioni di principio”: “Una Costituzione deve essere intesa ed interpretata, in tutte le sue parti, magis ut valeat, perché così vogliono la sua natura e la sua funzione, che sono e non potrebbero non essere (…) di atto normativo, diretto a disciplinare obbligatoriamente comportamenti pubblici”.

Nel 1968 fu nominato giudice della Corte costituzionale dal presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Fu un ruolo molto importante, per lui e per la sua immagine. Forse per alcuni ingombrante, se è vero che a un giornalista che gli chiese il perché delle dimissioni dal partito, Crisafulli rispose “il Partito per quattro anni pensò a me come membro della Corte Costituzionale”

Lezioni di diritto costituzionale vol.1 - Crisafulli Vezio, CEDAM ...

Leggi anche

15 giugno 1902 - Nasce Gian Piero Bognetti
5 aprile 1965 - In servizio le prime donne magistrato
24 Ottobre 1917 - Inizia la Battaglia di Caporetto
27 Maggio 1993 - Strage di via dei Georgofili
Previous Post22 maggio 1978 - L'aborto diventa un diritto
Next Post20 Maggio 1970 - Lo Statuto dei Lavoratori

Random Posts

Leggi anche:
  • Maschere e mascherine: brevetti dal passato
  • 13 Ottobre 1894 – Inizia il “Caso Dreyfus”
  • 15 Dicembre 1791 – Viene approvata la Carta dei Diritti degli Stati Uniti
  • 26 Luglio 1907 – Nasce Alberto Trabucchi
  • 11. Olio di ricino e violenza privata: l’Italia al tempo della Marcia su Roma (1923)

Iscriviti alla nostra Newsletter. Contenuti esclusivi ogni martedì

Contatti

Scrivici a:

info@massimedalpassato.it

Reg. Trib. Milano n. 113/2020, direttore responsabile Pasquale Tammaro

ISSN 2724-3656

(c) Le Lucerne S.r.l. Via Montecatini, 14, 20144 – Milano, P.IVA 11224540960

Privacy Policy - - Realizzato con ❤️ da Trame Digitali