Nasce ad Altamura il 19 luglio del 1902 Francesco Santoro Passerelli, tra i più noti giuristi italiani che si distinse per il culto delle discipline giuridiche di matrice civilistica e per aver elaborato il primo manuale di diritto del lavoro dopo la soppressione dell’ordinamento corporativo.
Laureatosi presso la Sapienza di Roma iniziò a insegnare diritto civile a 25 anni trasferendosi dapprima a Urbino, poi a Catania e infine a Padova, dove rimase fino al 1942, quando fu chiamato a Napoli, dove prese parte al comitato di liberazione della città per poi divenire un esponente locale della Democrazia Cristiana.
In quel periodo scrisse Dottrine generali del diritto civile e le Nozioni di diritto del lavoro. La sua attività di ricerca si sviluppò su un orizzonte temporale di circa sessant’anni, perfezionandosi e intersecandosi su settori inesplorati che ricomprendono il diritto civile, commerciale e l’ambito giuslavoristico, all’epoca bisognoso di sistematizzazione.
Sul versante metodologico ha sempre ispirato la sua attività di ricerca dedicando grande attenzione ai principi generali del diritto, da lui considerati come “organi respiratori” in grado di garantire flessibilità ai sistemi giuridici codificati, ponendosi in aperto contrasto con ogni tentativo di rigida catalogazione degli stessi. All’alba della stagione costituzionale Santoro-Passerelli si concentrò sulle tematiche giuridiche connesse ai diritti economici, approfondendo le tematiche legate agli scambi e alla proprietà. Il perno di ogni sua riflessione è legato agli istituti dell’autonomia negoziale che regge ogni confronto di matrice privatistica e che è il presupposto di ogni successo lavoristico, data la sua investitura “autorizzata dall’ordinamento a perseguire un suo scopo”.
Il lascito delle tesi di Santoro Passarelli ha il merito di aver sottratto il diritto del lavoro a eventuali pretese pubblicistiche proprie del corporativismo fascista, consegnandolo alle dicotomie privatistiche. La sua attività di ricerca si compone altresì di una investigazione storiografica sulle origini e sulla genesi della materia, che approda all’identità sindacale e a radici contrattualistiche.