Come già esplicitato in precedenza, Thomas Edison è sicuramente stati tra le personalità più illustri nel campo delle invenzioni. Tra le tante invenzioni messe appunto spicca il fonografo, dispositivo pensato per registrare e riprodurre il suono.
Il primo schizzo di un fonografo tra i suoi appunti risale all’agosto del 1877. Il telegrafo era già stato sperimentato qualche decennio prima, ma Edison realizzò un ripetitore telegrafico in grado di incidere punti e linee del codice morse su un disco, disegnando una traccia a spirale con una piccola punta, di modo che il messaggio potesse essere ripetuto senza l’ausilio di un operatore, una cosa letteralmente straordinaria per l’epoca. Nel luglio di quell’anno si accorse che se il disco avesse ruotato ad una velocità sufficiente, la puntina avrebbe emesso delle vibrazioni che ricordavano la voce umana. A quell’epoca si era già riusciti a registrare la voce umana, ma non ancora a riprodurla.
Il primo prototipo del fonografo venne annunciato il 21 novembre del 1877 e il 6 dicembre Edison ne diede una dimostrazione pratica ai suoi collaboratori. Un oggetto costituito da un rullo di ottone (cilindro fonografico) di circa 10 cm di diametro e di lunghezza, sostenuto da un asse filettato. Sul cilindro era tracciato un solco a spirale di 2,5 mm di larghezza e la superficie del cilindro era ricoperta da un foglio di stagnola. Durante la registrazione, il cilindro ruotava e la stagnola veniva sfiorata dalla puntina collegata alla membrana vibrante. La puntina, seguendo le oscillazioni della membrana, incideva una traccia profonda nella stagnola che, tesa sopra al solco, poteva cedere sotto la pressione. Per la riproduzione, il processo sarebbe stato inverso, con l’unica differenza che in questo caso veniva utilizzata una seconda membrana, molto più elastica, posta all’altra estremità dell’apparecchio. Il solco nella stagnola con le sue variazioni di profondità faceva vibrare la membrana restituendo il suono registrato. Il funzionamento era quindi alternativamente di registratore o riproduttore. Fu così che Edison iniziò a girare la manovella e, avvicinatosi in direzione del diaframma, iniziò a canticchiare Mary had a little lamb. Una volta riportato il cilindro al punto di partenza, sistemò l’agio sulla seconda membrana e il fonografo ripeté un suono vagamente simile alla voce umana, la qualità era pessima, ma le basi erano state gettate.
Il 19 febbraio 1878 Edison ottenne il brevetto per il fonografo. L’invenzione era da perfezionare, per questo venne installato in varie fiere e luna park, dove il pubblico avrebbe potuto usarlo tramite gettoni. Nella sua idea, Edison aveva pensato a questo strumento per il suo impiego all’interno di uffici, per la lettura di lettere e, addirittura, per leggere libri ai non vedenti. Che dire, un’invenzione geniale.