Doug Engelbart ha inventato il mouse all’inizio degli anni ’60 nel suo laboratorio di ricerca presso lo Stanford Research Institute (ora SRI International). Il primo prototipo venne costruito nel 1964, la domanda di brevetto per questo “indicatore di posizione XY per un sistema di visualizzazione” venne depositata nel 1967 e il brevetto USA 3.541.541 assegnato il 17 Novembre 1970. Sebbene negli ultimi 50 anni dalla sua invenzione siano seguite molte innovazioni impressionanti per l’interazione con i computer, il mouse rimane ancora oggi il dispositivo di puntamento manuale più efficiente disponibile per velocità e precisione.
Il primo mouse
L’idea di base del mouse venne a Engelbart per la prima volta nel 1961 mentre era seduto a una conferenza sulla computer grafica, con la mente che rimuginava sulla sfida di rendere più efficiente il calcolo interattivo. Gli sovvenne che, utilizzando un paio di piccole rotelle, una in orizzontale e una in verticale, il computer poteva tracciare le rotazioni combinate e spostare di conseguenza il cursore sul monitor. Le rotelle avrebbero potuto funzionare in modo simile alle ruote su un planimetro – uno strumento utilizzato da ingegneri e geografi per misurare aree su una mappa, un progetto, un disegno, ecc. – ma in questo caso, rotolare le ruote sul piano del tavolo avrebbe tracciato x e y, coordinate per un cursore sullo schermo di un computer. Registrò l’idea nel suo taccuino per ritornarci in futuro.
Fin dal 1951 Engelbart aveva immaginato lavoratori intellettuali seduti a postazioni di lavoro con display interattivi ad alte prestazioni, che accedevano a un vasto spazio informativo online dove collaborare. Durante la riflessione sulla questione dei dispositivi di puntamento nel 1961, era nel bel mezzo di uno studio approfondito su come i team e le organizzazioni sarebbero potuti diventare più efficaci nel problem solving. Nel 1962 pubblicò le sue scoperte in “Augmenting Human Intellect: A Conceptual Framework“, che nel 1963 gli ottenne alcuni modesti finanziamenti dall’ARPA per iniziare ad assumere un team di ricerca molto piccolo e creare un laboratorio di base con risorse informatiche, teletipi e infine, una workstation display.
Ormai c’erano diverse soluzioni standard per spostare un cursore e selezionare qualcosa su uno schermo di visualizzazione, ma nessun dato definitivo su quale sarebbe stato più efficiente per soddisfare i requisiti di “alte prestazioni” di Engelbart. Il ricercatore presentò domanda e ricevette una piccola sovvenzione da Bob Taylor alla NASA per esplorare la questione.
Engelbart e il team raccolsero i migliori dispositivi di puntamento per confrontarli e allestirono alcuni prototipi interni da aggiungere al mix, come un pedale e un dispositivo azionato a ginocchio. Fece un lavoro di ricognizione anche delle sue note precedenti con il suo ingegnere capo Bill English, che aveva costruito un prototipo del dispositivo portatile con ruote perpendicolari montate su un blocco di legno scolpito, con un pulsante in cima, per testarlo con gli altri. Questo è stato il primo mouse.
Nel 1965 il team di Engelbart pubblicò il rapporto finale del loro studio che valutava l’efficienza delle varie tecniche di selezione dello schermo. Avevano messo il mouse contro una manciata di altri dispositivi, alcuni già pronti, altri realizzati da loro stessi. Il mouse vinse a mani basse e venne per questo incluso come attrezzatura standard. Nel 1967, SRI depositò il brevetto sul mouse, con il nome più formale di “indicatore di posizione x, y per un sistema di visualizzazione” e il brevetto è stato assegnato il 17 Novembre 1970.
Qui trovate la copia del brevetto.