Nasce a Nizza il 13 luglio del 1927 Simone Jacob, coniugata Veil, magistrato e politica francese di religione ebraica. Fu arrestata nel 1944 insieme alla sua famiglia e deportata nei campi Auschwitz-Birkenau, Bobrek e Bergen Belsen, dove perse i genitori e il fratello. Sopravvissuta insieme alle sorelle, dopo un anno fece rientro a Parigi intraprendendo gli studi di giurisprudenza e scienze politiche, per poi sposare nel 1946 Antoine Veil, noto funzionario di stato.
Diviene magistrato e rivestì spesso l’incarico di consulente del ministero della giustizia. Fu la prima donna a rivestire il ruolo di segretario generale del Conseil Supérieur de la Magistrature. Ha consegnato il suo talento a una leggenda particolarmente curiosa. L’aneddoto la ritrae protagonista di un incontro fortuito con Valéry Giscard d’Estaing, che una volta divenuto presidente della Repubblica francese, si recò da Antoine Veil per includerlo nella sua compagine di governo e in quella occasione, folgorato dall’intelletto della Veil, decise invece di nominare sua moglie. Nel 1974 Simone abbandona quindi la carriera di magistrato per entrare in politica come ministro della sanità
Profuse il suo impegno nel campo dei diritti civili. La Francia le riconosce i meriti di essersi spesa per la causa femminista, per il riconoscimento dei diritti dei detenuti e per aver combattuto la battaglia di legalizzazione dell’aborto, culminata nella legge che si consegna agli onori della cronaca come loi Veil.
Europeista convinta, ha convertito i traumi subiti durante il secondo conflitto mondiale per irrobustire le fondamenta del progetto di coesione europea. Guidò la prima campagna elettorale europea al fianco del presidente Giscard d’Estaing. Fu eletta e divenne il primo Presidente del Parlamento Europeo nel 1979 e la prima donna a ricoprire detto incarico. Restò al Parlamento Europeo per circa 14 anni, per poi fare ritorno alla politica domestica. Tra le campagne più innovative cui aderì si menziona quella del 2005 in favore dell’adozione di una Costituzione europea.
Profuse il suo impegno per aver preservato la memoria della pagina atroce dell’Olocausto, presiedendo la Fondation pour la Mémoire de la Shoah. Nel 2008 fu eletta all’Academié Française.
Muore a Parigi il 30 Giugno 2017. Diversi esponenti politici chiesero che fosse tumulata nel Pantheon parigino, cimitero laico delle grandi personalità francesi. Nel febbraio 2018 il presidente Emmanuel Macron ha annunciatoche sia lei che il marito avrebbero riposato nel Pantheon dal Primo luglio 2018: si tratta della prima coppia di sposi e della quinta donna dopo circa 100 anni.