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12 settembre 1990 – Il Trattato sullo stato finale della Germania

By Maria Giulia De Rosa

September 12, 2021

Negoziato nel 1990 e passato alla storia come il “Trattato di Mosca“, il Trattato sullo stato finale della Germania, ha visto protagoniste, da un lato, la Repubblica Federale di Germania e la Repubblica Democratica Tedesca, e, dall’altro, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Unione Sovietica, che avevano occupato la Germania alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Era l’“accordo di pace per la Germania da essere accettato dal governo della Germania quando si fosse stabilito un governo adatto allo scopo”, uno dei punti principali dell’accordo di Potsdam del 1945, un patto che metteva formalmente fine alle ostilità della guerra.

Con la firma sul Trattato la “questione tedesca” trovava finalmente soluzione. Le quattro potenze occupanti rinunciavano infatti ai diritti sulla Germania, inclusi quelli su Berlino e assicuravano che il paese sarebbe rimasto da quel momento in avanti territorio libero da occupazioni. I russi avrebbero dovuto lasciare completamente il territorio e le potenze occidentali non avrebbero più potuto usare la Germania come avamposto militare.

La sovranità statale, sulla scia della caduta del muro di Berlino dell’anno prima, stava pian piano tornando ad essere affidata ai tedeschi. La Germania, dal canto suo, sconfitta in guerra, doveva in cambio garantire alla comunità internazionale della quale entrava a far parte sicurezza e lealtà, impegnandosi ad esempio a non produrre armi chimiche, biologiche o atomiche. Il Trattato rappresentava quindi un punto essenziale del cammino verso la riunificazione tedesca, alla quale apriva finalmente la strada.

 Il testo è stato inserito dall’Unesco tra le memorie del mondo nel 2011.